Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il ministro Patuanelli cerca di mettere Mario Draghi spalle al muro. L'accusa: “Così neghi la fiducia a te stesso”

  • a
  • a
  • a

Stefano Patuanelli, ministro dell’Agricoltura, continua a tirare bordate al governo di Mario Draghi, di cui lui stesso è un rappresentante. L’esponente del Movimento 5 Stelle è stato intervistato da Repubblica e ha fatto un punto della situazione in vista di due settimane decisive per la tenuta dell’esecutivo: “Io sono ottimista. Mi auguro che le risposte arrivino. Ma per il bene dell'Italia, non perché bisogna accontentare i 5 Stelle. Sul dl Aiuti al Senato l'uscita dall'aula al momento del voto, per non votare sì ma nemmeno no, è un'ipotesi percorribile per il M5S? Vediamo. Non lo escludo, non lo escludo. Bisogna vedere quale sarà il ragionamento politico con Draghi”.

 

 

Si prospetta un’estate con un Papeete bis? Patuanelli risponde seccamente: “Ma no, a parte che il Papeete di Matteo Salvini è stata una crisi immotivata. Noi abbiamo posto dei temi centrali per il Paese a cui Draghi deve rispondere. Francamente non credo che questo si possa definire un Papeete. Il rapporto con il Pd non è affatto a rischio. Gli scissionisti di Luigi Di Maio? Non capisco il loro ragionamento, come lo proiettano sulla tenuta del governo. C'è una forza politica nuova che ha creato i gruppi a Montecitorio e Palazzo Madama dicendo che così avrebbero reso ininfluente il Movimento 5 Stelle. Però se il Movimento esce, il governo casca e siamo noi gli irresponsabili”.

 

 

A criticare le parole di Patuanelli è intervenuto Osvaldo Napoli di Azione, che ha messo a nudo le incongruenze tra tali dichiarazioni e il restare al governo: “Le contorsioni del M5S sul governo diventano ogni giorno di più materia per psichiatri. Quando il ministro Patuanelli afferma che nel voto di fiducia al Senato il M5S potrebbe uscire dall’aula, forse non si rende conto di aver detto che nega la fiducia a se stesso. Se così stanno le cose, Patuanelli, e con lui gli altri esponenti pentastellati nel governo, devono dimettersi un minuto dopo essere usciti dall’aula. Altrimenti saranno sommersi dai buu e grasse risate lungo tutto lo Stivale”.

Dai blog