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Matteo Salvini non si preoccupa dello strappo del M5S: “Il governo Draghi rischia per altre cose”

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Il governo Draghi rischia se il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte usciranno dalla maggioranza? “Il governo Draghi rischia se non fa le cose”, risponde Matteo Salvini in un’intervista a Quotidiano nazionale. «Non mi interessano le dinamiche degli altri partiti di maggioranza. II governo va avanti se riesce a soddisfare le aspettative per cui è nato, e certamente non è nato per la droga libera o per dare la cittadinanza facile agli immigrati. Piuttosto, discutiamo su come togliere il Reddito di cittadinanza a chi rifiuta anche un solo lavoro, invece di accanirsi con taxisti, ambulanti e partite Iva», prosegue il segretario della Lega. 

 

 

Il numero uno del Carroccio detta l’agenda delle priorità che dovrebbero seguire a Palazzo Chigi: «Siamo entrati in questo governo per portare il Paese fuori dalle emergenze. Ci aspettiamo un supporto specifico per famiglie e imprese con una rinnovata pace fiscale. Rottamazione, stralcio, rateazione: discutiamo insieme lo strumento migliore. Ci sono 15 milioni di italiani che, tra pandemia e crisi, non sono riusciti a onorare il debito con lo Stato. Devono poter ripartire. Aggiungo, entro fine anno dobbiamo superare la sciagurata legge Fornero con Quota 41, poi avanti tutta con l’equo compenso per i liberi professionisti (promessa mantenuta almeno in commissione), e con l’autonomia regionale, per la quale manca solo il via libera di Draghi. E, vista la crisi, ritengo che non abbiano senso misure illiberali come il limite di spesa in denaro contante e l’obbligo dell’uso del bancomat o della carta di credito. Rivendico, però, i tanti successi ottenuti a cominciare dal niente nuove tasse sulla casa e dalla difesa della Flat Tax almeno fino a 65.000 euro». 

 

 

A Salvini viene chiesto se su lus scholae e coltivazione della cannabis faranno le barricate in Parlamento o le fibrillazioni riguarderanno anche l’esecutivo: «La linea ufficiale del governo, certificata dal Dipartimento per le politiche antidroga, è nettamente contro la cannabis. Chi vuole bloccare l’Aula, per sostenere il contrario, fa una provocazione che fa perdere tempo al Paese, ferisce la maggioranza e mette in difficoltà il governo. Trovo che sia meschino usare i bambini (che già oggi e giustamente hanno gli stessi diritti dei loro coetanei italiani) per sanare la posizione di centinaia di migliaia di adulti che non potrebbero più essere espulsi. Secondo i dati più recenti, del 2020, l’Italia è il Paese europeo che concede più cittadinanze: 131.803 contro le 126mila della Spagna e le 111mila della Germania. Piuttosto, sarebbe utile affrontare innanzitutto il tema della baby gang che preoccupano da Nord a Sud e che vedono coinvolti in maggioranza ragazzi immigrati. I giovani di origini straniere commettono reati nove volte più dei coetanei italiani. La risposta - chiosa Salvini - non può essere uno lus soli mascherato». 

 

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