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L'Aria che Tira, l'analisi del voto di Lorenzo Pregliasco spiazza la sinistra: “Ma quale vittoria…”

Luca De Lellis
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Gli esiti elettorali delle amministrative hanno sorpreso il centrodestra, che si è trovato spiazzato soprattutto nella propria roccaforte di Verona. Le vittorie del Partito Democratico (che ha inglobato in molte candidature il Movimento 5 Stelle) hanno stupito tutti anche in altri capoluoghi strategici. Ma Lorenzo Pregliasco, ospite nella trasmissione l’Aria Che Tira (edizione estate condotta da Francesco Magnani) di La7, ha individuato troppe differenze per effettuare confronti con le elezioni politiche e per dichiarare come hanno fatto in molti la vittoria della sinistra: “Esistono due complicanze nel traslarle a livello nazionale. La prima è che il sistema elettorale è diverso, poi c’è anche un enorme divario di partecipazione al voto rispetto alle politiche”.

 

 

Quindi la conseguenza, secondo l’esponente di YouTrend (portale che riporta i numeri della politica), è che “il valore nazionale nelle amministrative c’è e non c’è”. Inoltre “non era un turno elettorale come quello dell’anno scorso, non c’erano grandi città paragonabili a quelle”. Poi tenta di spezzare l’euforia del centrosinistra: “Ha sicuramente vinto le partite più importanti, quello di Verona è un risultato a suo modo storico, ma anche Parma e Catanzaro sono punti fondamentali. Votavano 10 milioni di italiani quindi un peso i risultati ce l’hanno”. Tuttavia “nei comuni sopra i 15.000 abitanti la situazione è più sfumata, sostanzialmente in pareggio”.

 

 

Le elezioni politiche rappresentano, come detto, un altro sport. Perché, stando a quanto afferma Pregliasco, “è chiaro che è più prestigioso vincere a Verona, ma attenzione perché alle politiche un voto a Roma vale quanto quello di Canicattì. Questo voto un suo peso ce l'ha, poi traslarlo sul piano politico nazionale è complicato, perché ci sono un sistema elettorale diverso e un'affluenza molto diversa, alle politiche probabilmente voterà circa il 70%. Il centrosinistra ha vinto le battaglie più importanti però nel complesso la situazione è più sfumata, il centrodestra ora amministra quattro comuni in più, passa da 54 a 58”. E la politica italiana si basa molto sui piccoli paesi, “questo bisogna considerarlo”.

 

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