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Matteo Salvini in partenza per la Russia, il ministero di Di Maio lo gela: “Nessuna comunicazione”

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Missione a Mosca per Matteo Salvini. Il segretario leghista appare determinato ad andare in Russia, la trasferta è in fase ancora di organizzazione ma la partenza potrebbe essere già domenica. D’altronde sono settimane che l’ex ministro dell’Interno si dice «pronto ad andare a Mosca o Istanbul» comunque «ovunque serva» recarsi per cercare di riannodare i fili del dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto in Ucraina. «Io a Mosca? La pace merita l’impegno e lo sforzo di tutti. Ci sto lavorando, se fosse utile e possibile sarei disponibile», conferma lo stesso Salvini al termine di un comizio a Como. Ancora oscuri termini e dettagli della trasferta così come gli incontri che potrebbe fare. Certamente non pare un caso che la missione sia stata fatta trapelare il giorno dopo la telefonata di Mario Draghi e Vladimir Putin, come se il capo della Lega attendesse una sorta di ‘lasciapassare’. In ogni modo, da via Bellerio in serata si prende tempo e si parla di viaggio «possibile». Qualora l’eventualità diventasse più concreta, Salvini informerà il presidente Draghi e ne parlerà con i vertici della Lega, si sottolinea. Altrettanto certo è che Silvio Berlusconi, un tempo legato da uno stretto rapporto di amicizia con Putin, non avrebbe avuto alcun ruolo nell’organizzazione di questa trasferta. D’altronde, il Cavaliere non avrebbe certo bisogno di ambasciatori con Putin o con il governo russo.

 

 

Altre fonti del partito confermano che l’organizzazione del viaggio è allo stadio finale e che la partenza, con i controlli sanitari necessari - per esempio i tamponi Covid-19 -, sarebbe prevista per domenica. Mentre la notizia del viaggio sembra essere accolta con una certa freddezza dalla Farnesina. «Non ci è stata fatta alcuna comunicazione, non siamo a conoscenza di alcun viaggio», dicono fonti del ministero degli Esteri guidato da Luigi Di Maio. Confermate intanto le tappe elettorali del segretario leghista, previste per domani, in Lombardia ed Emilia. «Dopo un lavoro di settimane e a tutti i livelli, e ormai entrati nel quarto mese di guerra, si sta aprendo la possibilità di incontrare, per parlare di cessate il fuoco, forniture di grano e ritorno al dialogo, rappresentanti dei governi di Russia e Turchia, nonché rappresentanti di altri governi e istituzioni internazionali», ha scritto Salvini in un messaggio diffuso nelle chat dei parlamentari e dirigenti leghisti. 

 

 

«Qualora la possibilità si facesse concreta, nelle prossime ore ne parlerò direttamente coi vertici del Movimento e delle istituzioni - spiega -. Ritengo che ogni iniziativa diplomatica che riporti al tavolo le parti in conflitto vada perseguita, nella scia dei colloqui con Putin e Zekensky avuti nelle ultime ore dal premier Draghi. Ovviamente, quando a muoversi è la Lega, da sinistra (e non solo) le polemiche non mancano, è così da sempre. Ma quando in ballo ci sono milioni di vite e di posti di lavoro da salvare, in Ucraina, in Africa e in Italia, nessuna iniziativa va esclusa a priori». Parlando dal palco di Como, Salvini ha detto di mettere in contro eventuali critiche e polemiche. «Già mi sento alcuni ritornelli di sinistra. Se ad andare a Mosca o chiamare Mosca è qualcuno che va bene al politicamente corretto è una grande operazione di pace; se ci va Salvini chissà cosa succede - aggiunge -. Però noi abbiamo le spalle larghe, dobbiamo tirare dritto, perché se ti fermi, se hai paura, non vai lontano. La pace vale tutto. Per me sarebbe più comodo stare qualche giorno a casa coi miei figli o con la mia compagna, ma in un momento così drammatico per il mondo e per l’Italia, forse il riposo può aspettare».

 

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