Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Scontri al femminile in Forza Italia, la tentazione di Mariastella Gelmini di passare con Carlo Calenda

Christian Campigli
  • a
  • a
  • a

Una tensione continua. Palpabile. Contraccolpo evidente di un partito guidato da uno dei leader carismatici più importanti degli ultimi trent'anni, che inizia ad accusare le scorie del tempo. E di una linea, in particolar modo sull'invio delle armi in Ucraina, che non sembra essere condivisa all'interno del movimento creato da Marcello Dell'Utri. Forza Italia, a dieci mesi dal voto politico (salvo scossoni estivi tutt'altro che remoti), si ritrova a fare i conti con numerose divisioni interne.

 

Al di là delle parole di circostanza e degli inviti all'unità, a Mara Carfagna e Mariastella Gelmini non è piaciuto affatto la decisione del Cavaliere di nominare Licia Ronzulli coordinatrice del partito in Lombardia. Al posto del defenestrato Massimiliano Salini. “Sono un soldato nelle mani del presidente Berlusconi. Mi ha chiamato ieri sera e, da figlia dell'Arma, ho risposto: presente”. Una lotta intestina portata avanti a colpi di dichiarazioni e smentite, interviste rilasciate e poi corrette. Perché, se da un lato la tentazione di fare il salto nel vuoto è alta, i due ministri (Sud e Affari Regionali) agiscono con prudenza. Ripetendosi, come un mantra, un antico e saggio adagio: chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova. Senza dimenticarsi di Renato Brunetta, anch'egli stanco di certi atteggiamenti antitetici alla politica portata avanti dal governo guidato da Mario Draghi.

 

In questi giorni, i contatti tra la Mariastella Gelmini e Carlo Calenda son stati costanti. Nulla di definitivo, sia chiaro. Ma i due politici si son parlati. Azione viene valutata oltre il 5% dagli istituti demoscopici. E non è certo un mistero che l'europarlamentare romano sia molto ambizioso. E convinto che, con un paio di “acquisti” importanti, possa superare il 7%.

 

Mara Carfagna, in un recente passato, è stata data mille e più volte vicina a Matteo Renzi. L'esponente di Voce Libera guarda con grande interesse al centro. E non condivide idee populiste e identitarie. Le gole profonde del partito sottolineano come la composizione delle liste elettorali venga vissuta come una sorta di sfida finale. Che sancirà il futuro stesso di Forza Italia. Col rientro definitivo di certe sirene. O con la spaccatura dell'ala governista e l'approdo ad Azione e Italia Viva.

Dai blog