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Il partito dei "draghiani" allo scoperto. Grandi manovre per tenere SuperMario a Palazzo Chigi

Tommaso Carta
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I «draghiani» (senza Draghi) cominciano a venire allo scoperto. «Noi costruiremo un terzo polo argomenta Carlo Calenda, leader di Azione! - non possiamo pensare di andare a votare come nel giorno della marmotta, con due coalizioni che dentro non sono d'accordo su nulla, quella di centrodestra e quella di centrosinistra, che non sono in grado di comandare». Per dirla con ancora maggior chiarezza: «Dobbiamo costruire un terzo polo della responsabilità, con +Europa, se avremo consenso dovremo andare con i partiti europeisti e con Draghi, questo è l'obiettivo».

 

La rotta è tracciata. Ora bisognerà vedere chi ci starà e quali saranno le condizioni. Partendo da quest' ultimo punto, è chiaro che il proporzionale - che consegnerebbe un futuro Parlamento senza maggioranze- farebbe comodo. Ma è opinione comune che non si riuscirà, in questa coda di legislatura, a cambiare la legge elettorale. E così i «draghiani» saranno chiamati a un atto di coraggio. Abbandonare le due coalizione storiche - centrodestra e centrosinistra - per tentare un'avventura che, in passato, non è che abbia portato grande fortuna ai protagonisti. Vedasi il fallimento del progetto montiano e dei suoi alfieri Fini e Casini. Gli indiziati, in ogni caso, sono noti.

 

Ci sono i renziani di Italia viva, i «moderati» del centrodestra - lunedì Toti e compari sono stati a Palazzo Chigi per giurare fedeltà sul Ddl Concorrenza - e i «dissidenti» dei partiti tradizionali. Gelmini, Brunetta e Carfagna in Forza Italia. Giorgetti in casa Lega (e magari anche i fedelissimi dei pragmatici governatori Zaia e Fedriga), Di Maio tra i 5 stelle.

 

Il programma lo snocciola sempre Azione!, stavolta per bocca di Osvaldo Napoli: «Il Terzo polo al quale stiamo lavorando sarà l'ancora decisiva per tenere l'Italia agganciata alla sua storia e lontana dall'avventurismo di Salvini, Berlusconi e Conte. Sono tanti gli italiani che hanno questa consapevolezza, molti di più saranno quando si andrà a votare il prossimo anno. Con il Terzo Polo, Draghi sarà il miglior successore di Draghi a palazzo Chigi». In bocca al lupo.

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