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Regione Lazio, Alessio D'Amato è l'uomo da battere. Il sondaggio incorona Fratelli d'Italia

Francesca Mariani
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È Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, il papabile candidato del centrosinistra in pole per battere il centrodestra. È quanto emerge dal primo di una serie di sondaggi sulle elezioni regionali 2023 realizzati da "Euromedia Research" di Alessandra Ghisleri per Adnkronos. In assenza di candidati già designati, l’indagine ipotizza una sfida tra personalità i cui nomi sono circolati per una possibile discesa in campo. La rilevazione è stata effettuata su un campione di 1000 interviste telefoniche e web attraverso metodologia Cati, Cami e Cawi nel periodo 2-3 maggio, con lo scopo di raccogliere le opinioni e le percezioni degli elettori residenti nel Lazio rispetto alle elezioni regionali che si terranno nel 2023. Sia nell’ipotesi di un sfida contro il senatore Fi Maurizio Gasparri, che in quella di una competizione contro il deputato Fdi Francesco Lollobrigida, la coalizione di centrosinistra avrebbe la meglio con D’Amato. E tra lo stesso D’Amato, Daniele Leodori, attuale vicepresidente regionale, ed Enrico Gasbarra, ex presidente della Provincia di Roma, solo il primo riuscirebbe a vincere sullo sfidante di centrodestra.

 

 

In una prima ipotesi di voto, secondo il sondaggio, D’Amato otterrebbe il 52,5% contro il 47,5% di Gasparri. Leodori si fermerebbe al 45,2% contro il 54,8% di Gasparri mentre Gasbarra otterrebbe il 46,5% contro Gasparri al 53,5%. L’indagine rileva una percentuale di indecisi elevata, tanto da rendere instabile il dato. Nella ipotetica sfida D’Amato-Gasparri, gli indecisi-astenuti sarebbero infatti il 46,9%, in quella Leodori-Gasparri gli indecisi-astenuti sarebbero il 46,2% mentre nell’ipotesi Gasbarra-Gasparri gli indecisi-astenuti sarebbero il 44,3%. Secondo il sondaggio, nella prima ipotesi di voto, con una sfida D’Amato-Gasparri, l’area di centrosinistra a sostegno dell’assessore in carica alla Sanità del Lazio otterrebbe una percentuale media di voti del 52,5%, più di quanto l’area del centrosinistra ha ottenuto alle europee 2019 (48,82), meno rispetto alle regionali 2018 e alle politiche 2018 (56,25% e 59,72%). L’area di centrodestra in sostegno di Gasparri invece, con una media del 47,5% otterrebbe un risultato più basso rispetto alle europee 2019 (48,44%), ma più alto rispetto alle regionali 2018 e alle politiche 2018 (36,37% e 35,37%). Nella seconda ipotesi di voto, l’area di centrosinistra a sostegno di Leodori otterrebbe una media del 45,2%, meno di quanto ottenuto alle elezioni europee 2019, regionali 2018 e politiche 2018. In tal caso l’area di centrodestra con Gasparri, con una media del 54,8% otterrebbe una percentuale di voti maggiore rispetto alle europee 2019, regionali 2018 e politiche 2018. Nella terza ipotesi di voto, l’area di centrosinistra con Gasbarra otterrebbe una media del 46,5%, meno di quanto ottenuto dalla coalizione alle europee 2019, alle regionali 2018 e alle politiche 2018. In tal caso l’area di centrodestra a sostegno di Gasparri otterrebbe una media del 53,5% più di quanto totalizzato alle europee 2019, alle regionali 2018 e alle politiche 2018.

 

 

Anche in un’ipotetica sfida con il deputato Fdi Francesco Lollobrigida, D’Amato, tra i candidati di centrosinistra analizzati, sarebbe l’unico a primeggiare. In questa ipotesi di competizione, secondo il sondaggio, D’Amato otterrebbe il 53,4% contro il 46,6% di Lollobrigida. Leodori si fermerebbe al 46% contro il 54% di Lollobrigida mentre Gasbarra otterrebbe il 48% contro Lollobrigida al 52%. L’indagine rileva una percentuale di indecisi elevata, tanto da rendere instabile il dato. Nella ipotetica sfida D’Amato-Lollobrigida gli indecisi-astenuti sarebbero il 48,2%, in quella Leodori-Lollobrigida gli indecisi-astenuti sarebbero il 50% mentre nell’ipotesi di una competizione tra Gasbarra e Lollobrigida gli indecisi-astenuti sarebbero il 48,4%. Nella prima ipotesi di voto, con una sfida D’Amato-Lollobrigida, l’area di centrosinistra a sostegno dell’assessore in carica alla Sanità otterrebbe una percentuale di voti media del 53,4% che è più di quanto l’area del centrosinistra ha ottenuto alle europee 2019 (48,82%), meno rispetto alle regionali 2018 e alle politiche 2018 (56,25% e 59,72%). L’area di centrodestra in sostegno di Lollobrigida, invece, con una media del 46,6% otterrebbe un risultato più basso rispetto alle europee 2019 (48,44%), ma più alto rispetto alle regionali 2018 e alle politiche 2018 (36,37% e 35,37%).

 

 

Nell’altra ipotesi di voto, l’area di centrosinistra a sostegno di Leodori otterrebbe una media del 46%, meno di quanto ottenuto nelle precedenti elezioni europee 2019, regionali 2018 e politiche 2018. In tal caso l’area di centrodestra con Lollobrigida, con una media del 54% otterrebbe una percentuale di voti maggiore rispetto alle europee 2019, alle regionali 2018 e politiche 2018. Nell’ipotesi di voto dell’area di centrosinistra con Gasbarra, quest’ultimo otterrebbe una media del 48%, poco meno di quanto ottenuto dalla stessa coalizione alle europee 2019, alle regionali 2018 e alle politiche 2018. In tal caso l’area di centrodestra a sostegno di Lollobrigida otterrebbe in media il 52% più di quanto totalizzato alle europee 2019, alle regionali 2018 e alle politiche 2018.

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