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Il M5S si spacca sul sostegno al governo Draghi. Azzurra Cancelleri: “Chi decide di staccare la spina?”

Angela Barbieri
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Se Giuseppe Conte fosse sul punto di minacciare, concretamente, una crisi di governo, quanti parlamentari del Movimento 5 Stelle sarebbero disposti a seguirlo, premendo il fatidico "bottone" per sganciare il partito dalla maggioranza che sostiene l’esecutivo Draghi? In tanti iniziano a porsi questa domanda, all’interno del M5S. E a giudicare da alcune reazioni all’intervista rilasciata a La Repubblica da Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento e fedelissimo contiano, il tema inizia a essere particolarmente dibattuto. Una eventuale questione di fiducia posta dal governo sul dl Aiuti - che contiene la norma sull’inceneritore a Roma, contestatissima dai grillini - per Gubitosa significherebbe «oltrepassare la linea rossa». Parole, quelle del deputato 5 Stelle, criticate anche dal leader della Lega Matteo Salvini: «Mettere in discussione il governo perché non si vuole trasformare in energia i rifiuti che abbandonano nelle strade romane mi sembra veramente fuori dal mondo».

 

 

Ma l’uscita di Gubitosa ha toccato un nervo scoperto anche all’interno del Movimento, dove diversi parlamentari guardano con preoccupazione all’"escalation" tra Conte e Draghi, temendo una manovra del leader pentastellato per uscire dal governo e portare il paese al voto. Nelle chat interne dei parlamentari, rileva l’Adnkronos, c’è chi non nasconde le proprie perplessità. Per esempio, la deputata Azzurra Cancelleri (sorella di Giancarlo, sottosegretario alle Infrastrutture) commentando le parole di Gubitosa si chiede: «Ma scelte come questa, prima di essere veicolate alla stampa, non dovrebbero essere condivise e votate almeno con noi parlamentari?». «I parlamentari chi?», le fa eco, ironicamente, la collega Patrizia Terzoni. Messaggi ai quali si aggiunge quello di Gabriele Lorenzoni: «Non lasciano gli assessori preposti in Regione Lazio ma lasciamo noi in Parlamento al posto loro?», domanda il deputato, con riferimento a Roberta Lombardi, assessore alla Transizione ecologica nella giunta presieduta da Nicola Zingaretti. Interpellata dall’Adnkronos, Azzurra Cancelleri precisa il senso del suo messaggio: «È giusto iniziare a puntare i piedi per terra e farci sentire. Condivido le perplessità sul decreto Aiuti, è giusto esternare il nostro dissenso e capisco il messaggio "comunicativo" destinato agli alleati della maggioranza. Ma quella di Gubitosa è un’uscita che mi ha lasciato perplessa», prosegue la parlamentare: «Se l’intenzione è quella di uscire dal governo, spero che questa decisione venga messa ai voti. Ai colleghi dico: parliamone. Io non sono per uscire dalla maggioranza a occhi chiusi, perché l’ingresso in questo governo ci è costato molta fatica».

 

 

Intanto nel M5S non si arresta il polverone sollevato dalle critiche del deputato Vincenzo Spadafora e dell’europarlamentare Dino Giarrusso alla leadership di Giuseppe Conte, dopo la debacle grillina consumatasi con l’elezione di Stefania Craxi alla guida della commissione Esteri del Senato. Critiche stigmatizzate, tra gli altri, dai vicepresidenti 5 Stelle Riccardo Ricciardi e Alessandra Todde: «Basta personalismi, Spadafora e Giarrusso cercano solo visibilità». Ma i due dissidenti ieri hanno incassato il sostegno del senatore Primo Di Nicola: «Pongono questioni politiche che hanno tutta la dignità per essere liberamente discusse», scrive il parlamentare pentastellato.

 

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