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Burqa, Meloni e Lega contro l'imposizione alle donne afghane: "Vent'anni di conquiste cancellate"

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Anche in Italia c'è chi si indigna per l'obbligo di indossare il burqa imposto dai talebani alle donne afghane. Si sono indignati, ad esempio, la leader di FdI Giorgia Meloni e la Lega. Nessuno leader di sinistra, invece, ha ritenuto doveroso esprimere solidarietà alle alle donne del paese dove vige la legge islamica.

"Esprimiamo indignazione e preoccupazione per il più recente decreto del leader supremo dei talebani che impone alle donne di indossare il burqa in pubblico. Un nuovo, inquietante passo verso l’oscurantismo, la negazione dei diritti delle donne e delle libertà fondamentali dei cittadini in Afghanistan. Una notizia che non solo smentisce tutti i falsi annunci sul presunto nuovo corso moderato dei Talebani, ma anzi evoca scenari agghiaccianti riportando il Paese indietro di oltre vent’anni. Questa deriva sconcertante non può lasciare indifferenti e va condannata senza se e senza ma. Dopo la vergognosa e vigliacca fuga dello scorso anno, l’Occidente non guardi dall’altra parte e faccia sentire la propria voce", affermano in una nota le europarlamentari della Lega Simona Baldassarre e Isabella Tovaglieri, componenti della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere al Parlamento Europeo.

Molto dura Giorgia Meloni: "In Afghanistan ritorna l’obbligo per le donne di indossare il burqa in pubblico: venti anni di diritti e conquiste cancellati. Il regime dei talebani riporta indietro le lancette della storia: questa decisione dovrebbe far riflettere l’amministrazione Biden che ha voluto un disimpegno che si sta rivelando un vero fallimento sotto tutti gli aspetti. Onore e solidarietà a tutte le donne afghane che continuano a battersi per la loro libertà. Fdi sarà al loro fianco in questa battaglia di civiltà".

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