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diMartedì, rissa Caprarica-Grimaldi sulle teorie del complotto: “Draghi in mano agli Usa, ha demolito l'Europa”

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Scontro tra Fulvio Grimaldi e Antonio Caprarica nel corso dell’edizione del 26 aprile di diMartedì, il programma serale di La7 condotto da Giovanni Floris. I due giornalisti si punzecchiano a vicenda, ma è in particolare il discorso di Grimaldi su Mario Draghi a scatenare l’ironia del collega: “Voglio rettificare quanto detto da Alessandro Di Battista, per il quale nutro una stima infinita. Il suo racconto su Mario Draghi che ha fatto un fallimento dopo l’altro, che non è riuscito a combinare nulla ed ha dimostrato incompetenza ed incapacità non mi convince, anzi sono convinto del contrario. Draghi è passato di trionfo in trionfo, è stato estratto da un caveau di banca ed è arrivato in Italia, che aveva un patrimonio industriale vastissimo e pubblico, se ne disfacesse a vantaggio dei suoi amici, con l’aiuto di un ministro del Tesoro, Ciampi, che ha svalutato la lira in modo che si potesse comprare la nostra roba migliore a prezzo di sconto. Si è accanito contro l’Italia, contro la Grecia, contro il resto dell’Europa ed è riuscito a diventare il premier, sollecitando una riforma catastrofica dopo l’altra, è un uomo che è stato utilizzato dagli Usa, dai suoi padrini di Goldman Sachs e delle grandi società di investimento per demolire l’Europa. Cosa che viene adesso effettuata in termini di guerra, lui - sottolinea Grimaldi - l’ha fatta in termini economici e sociali”.

 

 

Floris dà la parola a Caprarica, ospite in collegamento: “Vedo che la mamma di tutti i complotti è sempre incinta. C’è questa costante raffigurazione della storia del mondo come un complotto, quello delle banche americane, quello dei ministri riuniti a Ramstein”. “Della massoneria britannica!” esclama Grimaldi, con Caprarica che ironizza: “Ecco! Hai ragione Fulvio, avevi dimenticato la massoneria britannica, che non è segreta, si riunisce pubblicamente”. “Ricordati di Draghi sul Britannia…” conclude il tutto Grimaldi.

 

 

La storia di Draghi e del Britannia è una delle teorie del complotto maggiormente diffuse negli ultimi anni e tornata in auge con l’incarico di governo dato al presidente del Consiglio. Il 2 giugno del 1992 Draghi si recò sul panfilo della regina d'Inghilterra Elisabetta II HMY Britannia per incontrare alti rappresentanti della comunità finanziaria internazionale. Dopo questo incontro e le scelte economico-finanziarie di allora nacque l’accusa: Draghi si è stretto la mano con la finanza internazionale per svendere l'Italia. 

 

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