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Centrodestra, l'intesa tra Forza Italia e Lega a Palermo scatena la rabbia e Fratelli d'Italia chiama Berlusconi

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L'intesa fra Forza Italia e Lega per Palermo rischia di mandare in frantumi la coalizione di centrodestra, uscita ammaccata dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale. A far saltare il tappo è l'annuncio di un ticket per le elezioni del 12 giugno di Palermo: l'azzurro Francesco Cascio candidato sindaco e il deputato leghista, Francesco Scoma, vice, ma con quest'ultimo che rinuncia alla proposta per rimanere a Roma.

In una nota, a sera, Fratelli d'Italia non si capacita dell'"enorme confusione" e auspica "un intervento diretto di Silvio Berlusconi che - complice la Pasqua - non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano".

Poi l'affondo: "Non possiamo non notare come questi comportamenti, e molti altri segnali, testimoniano più la volontà di danneggiare Fratelli d'Italia piuttosto che quella di combattere le sinistre. Quello che preoccupa è che il comportamento di Lega e FI sembra essere finalizzato soprattutto a dividere e indebolire il centrodestra, strada che può avere come unico obiettivo quello di proseguire l'alleanza arcobaleno con la sinistra anche dopo le prossime elezioni politiche".

Non finisce qui, perché dal partito di Giorgia Meloni arrivano altri strali all'indirizzo degli alleati: "Dispiace che queste stesse forze politiche non mettano almeno lo stesso impegno che dedicano a frenare la crescita di FdI quando si tratta di opporsi allo strapotere della sinistra all'interno della maggioranza che sostiene il governo Draghi e della quale fanno parte".

In vista delle comunali di Palermo e Messina, Fratelli d'Italia chiede un cambio di passo agli azzurri e al Carroccio. A quanto pare, i partiti del centrodestra al primo turno si conteranno per capire il peso di ognuno, anche in vista della partita delle elezioni regionali. Se FdI riuscisse a superare la Lega, potrebbe mettere il sigillo sul candidato, visto che l'uscente Nello Musumeci non piace al Carroccio. Nel capoluogo, intanto, in campo ci sono già Carolina Varchi (FdI), Totò Lentini, capogruppo dei Popolari e autonomisti all'Ars, Roberto Lagalla (Udc) e Franco Miceli per il centrosinistra.

E non è tutto, perché sempre oggi è arrivato l'annuncio del "passo di lato" di Davide Faraone, presidente dei deputati di Italia viva, che ha deciso di sostenere Lagalla, ex rettore dell'Università di Palermo. Mentre nel campo del centrodestra, dopo l'annuncio dei vertici locali di FI e Lega sul ticket Cascio-Scoma, quest'ultimo non si è reso disponibile con queste parole: "Ringrazio la Lega e il segretario regionale Minardo per la fiducia ma non intendo accettare il ticket proposto con l'amico Francesco Cascio. Intendo proseguire il mio impegno come parlamentare nazionale e lasciare spazio ad altre figure della Lega a Palermo che potranno essere indicate nel ruolo propostomi".

Un 'no, grazie' arrivato pochi minuti dopo l'annuncio di Nino Minardo e Gianfranco Micciché, rispettivamente numeri uno di Lega e Forza Italia in Sicilia: "Un ticket che vincerà a Palermo risollevando la città dal disastro finanziario e sociale in cui è precipitata negli ultimi 5 anni. Una scelta condivisa dalla Lega Prima l'Italia e da Forza Italia che sancisce la fine di settimane di sterili polemiche e che consente di avviare in tempo una campagna elettorale convincente e di alto livello". Poi la sfuriata di Fratelli d'Italia che rimescola di nuovo le carte.

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