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Penalizzato dall'ex amico Putin? Nei sondaggi ride solo Berlusconi. La guerra logora Pd, Meloni, Salvini e M5s

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La guerra spaventa gli italiani. A confermarlo è il sondaggio di Demos per l'Atlante Politico di Repubblica, se condo cui più di 9 cittadini su 10 si dicono preoccupati per il conflitto in Ucraina. La maggioranza degli intervistati, spiega Ilvo Diamanti, ritiene l'intervento militare russo "grave e ingiustificato" (tre italiani su quattro). Resta un 20% che giustifica Vladimir Putin.

 

La guerra avrà conseguenze concrete per gli italiani, soprattutto per i costi dell'energia. Oltre due cittadini su tre sono d'accordo con il premier Mario Draghi quando afferma che "gli italiani dovrebbero rinunciare ad alcuni consumi energetici, ad esempio il riscaldamento o l'aria condizionata", spiega il sociologo che ammette: "Naturalmente, si tratta di una disponibilità dichiarata, senza averne sperimentato gli effetti". Molto più fredda l'opinione pubblica quando si parla di spese militari. In calo- ulteriore - l'apprezzamento per il governo, condiviso da 6 italiani su 10. E i partiti? Poco si muove, ma in base al sondaggio pubblicato da Repubblica le forze politiche di testa sono tutte in lieve calo, tranne Forza Italia. 

 

In testa c'è il Pd che passa dal 21,3 per cento di marzo al 21,2. Cala anche Fratelli d'Italia. Il partito di Giorgia Meloni perde in un mese tre decimali e si attesta al 20,7 per cento. Più vistoso iul calo della Lega di Matteo Salvini, da 17,6 a 16,8. Giù anche il Movimento 5 stelle che perde lo 0,6 a si attesta a 14,2 per cento. Il partito di Silvio Berlusconi è l'unico a crescere: da 7,8 a 8,2 per cento. 

 

"Davanti a tutti si confermano il PD e i FdI. I partiti che interpretano governo e opposizione. Uno di fronte - e accanto - all'altro. Poco sopra il 20%. Mentre la Lega prosegue la sua discesa, da quasi un anno. Penalizzata, in questa fase, dalle polemiche nei confronti del leader, Matteo Salvini, per i passati rapporti con Putin" è l'analisi del sociologo. Ma FI "risale poco sopra l'8%. A conferma che l'amicizia con Putin non penalizza tutti allo stesso modo".

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