
Matteo Renzi al Tg2 Post tira la volata a Mario Draghi: "Un italiano segretario generale della Nato"

"La riforma di Marta Cartabia non tocca i veri problemi, il potere delle correnti rimane lo stesso e uno che sbaglia non paga mai. Penso che di fronte a questo si possa dire con molta chiarezza che la riforma è inutile: ci asterremo, è un pannicello caldo". Matteo Renzi torna a ribadire le critiche alla riforma della giustizia intervenendo mercoledì 13 aprile al Tg2post, su Rai2.
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Sul tavolo, naturalmente, anche la guerra in Ucraina e gli scenari internazionali dopo l’invasione da parte della Russia di Vladimir Putin. "Io sono più vicino ai toni di Macron che a quelli di Biden", però manca un tassello: "Le sanzioni vanno bene, mandiamo le armi e si capisce perché, ma serve una iniziativa dell’Europa per mediare", dice Renzi, "I due da soli - avverte, con riferimento a Putin e Zelensky- la pace non la fanno. Ora, se media Israele va bene, se lo fa la Turchia o la Cina va bene, non si capisce perché non lo possa fare l’Europa", insiste il leader di Iv.
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Sul tema, l'ex premier affronta anche il tema dei vertici della Nato, con il segretario generale appena rinnovato per l’emergenza ma che scadrà tra un anno. "Il successore di Stoltenberg? Penso sia giusto che il prossimo segretario generale della Nato sia un italiano, non c’è il mio nome, occorre trovare una figura che sia capace di rappresentare le varie anime della Nato" dice Renzi che tira la volata a Mario Draghi, dato come aspirante capo dell'Alleanza atlantica.
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A svelarlo, qualche tempo fa, era stato Luigi Bisignani in un retroscena sulle "mire" del premier, stanco delle beghe romane e delle fibrillazioni della sua maggioranza che ormai "vedee" le elezioni. Proprio per diventare segretario generale della Nato SuperMario è diventato il più "falco" dei leader europei, condannato fermamente Putin e imposto a tutte le forze della maggioranza il massiccio invio di armi a Kiev.
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