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Ora Conte spara su Draghi: il taglio delle accise è modesto, pensi all'energia e non alle armi

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L'uomo dei "ristori" sferza quello del "taglia prezzi". Giuseppe Conte fa il punto sul decreto varato venerdì 18 marzo dal governo o non fa scinti all'attuale inquilino di Palazzo Chigi, Mario Draghi. Il caro energia e bollette "è così significativo che non sarà sufficiente una singola azione, pur non trascurabile, come quella che è stata adottata. Il provvedimento sulle accise è molto modesto, ecco perché dico che è solo un primo intervento" ha commentato il  leader del Movimento Cinque Stelle a Sky Tg 24.

 

L'ex premier loda la "rateizzazione, la cassa integrazione, il buono il credito d'imposta cedibile sul 30%", ma "l'Italia deve farsi sentire in Europa, bisogna condividere un meccanismo solidaristico generalizzato, un Energy Recovery fund o non ne usciremo". La guerra in Ucraina "potrebbe rallentare il nostro percorso virtuoso di transizione energetica, ecologica e digitale nella misura in cui dovesse prevalere la 'folle' idea di rivedere gli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinati a questi obiettivi e reindirizzarli alla difesa: sarebbe una follia".

 

Per conte bisogna accelerare sulle rinnovabili per limitare la dipendenza dal gas russo e sul piano delle spese per la Difesa afferma: "In questo momento non siamo in condizione di poterci avventurare in un incremento degli investimenti militari, poiché la priorità resta l'emergenza energetica. La prospettiva primaria da discutere è il progetto di difesa comune europea, condividendo i dettagli del progetto e ragionando in che modo vada coordinato con gli aiuti alla Nato. Dopo di che ricorriamo allo strumento del debito pubblico comune per razionalizzare gli strumenti militari nel comune interesse del rafforzamento dell'Ue".

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