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Open Arms, beffa alla sinistra: non si trova il giudice per processare Salvini

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Ha dell'incredibile quanto sta succedendo a Palermo nell'ambito del processo Open Arms contro l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini per gli sbarchi negati alla Ong. Stando a quanto riferisce Repubblica.it, uno dei giudici a latere è in maternità. La circostanza imporrebbe la composizione di un nuovo collegio. Secondo il sito della Gedi, "il presidente del tribunale, Antonio Balsamo, attraverso un interpello, una procedura di candidatura volontaria, ha chiesto chi volesse sostituire la collega in maternità, ma al momento nessuno avrebbe risposto".

Intanto è stato confermato il rinvio delle udienza di oggi al prossimo 8 aprile, sempre nell’aula bunker del carcere Ucciardone. Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Il leader della Lega, che ieri a Palermo ha partecipato ad alcune iniziative politiche, oggi non era presente in aula così come la legale GIulia Buongiorno. A rappresentare la difesa, l’avvocato Luigi Carta mentre per l’accusa era presenti i sostituti Giorgia Righi e Calogero Ferrara.

L’udienza è stata rinviata per motivi di salute di un componente del collegio giudicante, oggi presieduto da Lorenzo Matassa, così come da calendario già predisposto in precedenza dal presidente della II sezione penale, Roberto Murgia, dinanzi a cui si celebra il dibattimento.

Matteo Salvini è accusato per i fatti relativi all’agosto del 2019, quando la Open Arms, fu costretta ad attendere 20 giorni in mare con 163 persone a bordo, prima di poter garantire loro un porto di sbarco sicuro a Lampedusa. Il processo proseguirà con i testimoni richiesti dalla procura Marc Reig Creus (capitano Open Arms), Dario Caputo (prefetto di Agrigento), Rosa Maria Iraci (questore di Agrigento), Vincenzo Asaro (direttore sanitario ospedale Licata), Cristina Camilleri (responsabile Cta Dipartimento salute mentale di Agrigento), Alessandro Dibenedetto (Psicologo Emergency), Katia Valeria Di Natale (medico in servizio presso lo staff Cisom). L’udienza sarà volta a verificare le condizioni fisiche e psicologiche dei naufraghi a bordo, nonchè le condizioni igienico-sanitarie della nave dopo venti giorni di attesa in mare, oltre che a chiarire, attraverso la testimonianza del capitano della Open Arms, le varie fasi giuridiche e operative che caratterizzarono quella missione.

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