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Con il Papa digiunano anche 270 parlamentari. Francesco unisce la politica per l'Ucraina

Francesco Storace
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Ci voleva il Papa per far digiunare 270 parlamentari. La guerra in Ucraina ha superato ogni divergenza di schieramento non solo nei voti d’aula. Il raccoglimento spirituale e l’astinenza dal cibo nel mercoledì delle Ceneri voluti da Papa Francesco hanno fatto breccia in un ampio numero di deputati e senatori italiani. A conferma di un sentimento comune contro un conflitto insensato. Oltre 270 onorevoli, il che non significa insensibilità nel resto del Parlamento. 

 

Molto probabilmente l’appello del Pontefice è stato raccolto con maggiore intensità dai parlamentari credenti in un fronte davvero trasversale. Ma non solo da loro, va detto. Larga parte dei nostri rappresentanti nelle assemblee elettive si sono riuniti nel Chiostro della Chiesa di San Gregorio Nazianzeno, nel complesso della Camera dei deputati di Vicolo Valdina, in un gesto di preghiera per la fine di questa guerra e un atto di mobilitazione pubblica perché le ragioni della pace prevalgano su ogni volontà di potenza: lo ha detto il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, uno dei parlamentari più attivi per la giornata del digiuno. Anche Matteo Salvini, leader della Lega, non ha fatto mancare la sua partecipazione («Basta una giornata di digiuno e di preghiera? Magari. Io aderisco»), così come la senatrice Loredana De Petris di Leu: «Credo che in questo momento debba essere usato ogni mezzo per far sentire a Putin che tutto il mondo, non solo i leader ma i cittadini e i popoli, chiede la fine dell’invasione e il ritorno al dialogo, al negoziato, agli strumenti della pace che devono essere usati per risolvere le controversie».

 

L’invito di Bergoglio è stato davvero alto, letto alla Messa delle Ceneri dal cardinale segretario di Stato Parolin: il Papa aveva un forte dolore alle ginocchia e non ha potuto presiedere il rito. Ma tutta sua è stata l’invocazione, affinché «Dio doni la pace che l’uomo non riesce a costruire». Il Papa ha anche voluto dare un significato preciso alla scelta del digiuno, che «non va ristretto solo al cibo: specialmente in Quaresima si deve digiunare da ciò che ci dà una certa dipendenza. Ognuno ci pensi, per fare un digiuno che incida veramente nella sua vita concreta». Il digiuno – spiega Bergoglio nella lettera scritta a Parolin – «non è una dieta, anzi ci libera dall’autoreferenzialità della ricerca ossessiva del benessere fisico, per aiutarci a tenere in forma non il corpo, ma lo spirito. Il digiuno ci riporta a dare il giusto valore alle cose. In modo concreto, ci ricorda che la vita non va sottomessa alla scena passeggera di questo mondo». Non solo la politica, non solo i cattolici. «Il mondo arabo e musulmano in Italia aderiscono all’Appello di Papa Francesco. Urge il cessate il fuoco in Ucraina. Chiediamo di salvare e proteggere i bambini e le donne, rifugiati e studenti. No alla guerra».

 

Cosi Foad Aodi, presidente della comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) ribadisce l’adesione del mondo arabo e musulmano all’appello di Papa Francesco. «In questa giornata di preghiera ricordiamo più di 700mila rifugiati di cui 510mila In Polonia, 75mila studenti stranieri, le numerose comunità e associazioni straniere presenti in Ucraina e ai confini di cui 90mila in Ungheria, 75mila in Moldavia, 30mila in Slovacchia, 300mila in Bielorussia 50 mila in Romania e si stima che saranno più di 5 milioni nelle prossime tre settimane»

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