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Giorgia Meloni avvisa gli alleati: "Il futuro siamo noi. Fratelli d'Italia primo partito"

Daniele Di Mario
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Fratelli d'Italia è pronta a governare. Con qualsiasi legge elettorale si andrà a votare. Giorgia Meloni, nella sua relazione alla direzione nazionale del partito allargata ai gruppi parlamentari, lo dice chiaramente, annunciando per il weekend del primo maggio una grande convention per stilare il programma di governo di FdI, secondo l'ultimo sondaggio Swg oggi il primo partito italiano. «Dal 29 aprile al primo maggio - annuncia la Meloni - daremo vita a una grande manifestazione» alla quale parteciperanno dirigenti politici e amministratori, ma - precisa la leader FdI- «coinvolgendo anche autorevoli personalità perché possano contribuire a farci porre le basi per la stesura del nostro programma di governo. Dimostreremo che Fratelli d'Italia è un partito deciso, aperto e può offrire all'Italia una squadra di governo autorevole, composta da personalità che rappresentano una visione del mondo chiara e di centrodestra». Per Giorgia Meloni FdI «ha le carte in regola per governare questa Nazione. È un partito che non ama il Palazzo ma ama l'Italia. La nostra opposizione non è strumentalmente o fine a sé stessa ma è sempre accompagnata da una proposta, perché non siamo il "partito del no" come dicono molti signor sì: noi siamo il partito che vuole rappresentare con orgoglio il campo del centrodestra. È quello che ci chiedono i cittadini di centrodestra, che non comprendono più chi insegue le sirene della sinistra, che ci chiedono di non avere complessi di inferiorità».

 

 

Già, il centrodestra. Sulla coalizione la leader FdI ribadisce che «serve chiarezza» e torna a chiedere «lealtà a chi vuole ricostruire e convinzione nel difendere questa metà campo». In parole povere, spiega la Meloni, «vogliamo sapere quali siano le regole di ingaggio della coalizione; vogliamo sapere se le larghe intese sono effettivamente una parentesi e se si esclude di riproporle nella prossima legislatura; chiediamo di sapere con certezza se la posizione comune del centrodestra è ancora quella di non sostenere in alcun caso una legge elettorale proporzionale». La Meloni torna poi sull'elezione del Presidente della Repubblica, un episodio che - spiega la leader FdI- «ha dimostrato che se il centrodestra fosse stato compatto e unito avrebbe frantumato il campo avversario. Questo avrebbe cambiato la storia e avrebbe dato un segnale di slancio per i cittadini che ci chiedono di rappresentarli con orgoglio». Ma, con o senza gli (ex) alleati, Fratelli d'Italia è pronta, indipendentemente dalla legge elettorale, perché - osserva la Meloni - i sondaggi ci dicono che con una legge proporzionale FdI avrebbe molti più parlamentari, ma non mi interessa eleggere dieci parlamentari in più e gettare l'Italia nel pantano. Perché abbiamo due certezze: con l'attuale legge elettorale senza Fratelli d'Italia non si vince in nessun collegio uninominale; se imporranno il proporzionale FdI, secondo i dati che abbiamo oggi, potrebbe affermarsi come primo partito ed essere il perno sul quale costruire un nuovo governo. Con buona pace di chi racconta che saremmo isolati». Chiaro il riferimento alle dichiarazioni dei giorni scorsi di Matteo Salvini.

 

 

Quanto alla Lega e a Forza Italia, «l governo - dice la Meloni vogliamo andare con chi condivide la nostra stessa visione del mondo. Non è a noi che va chiesto se intendiamo ricucire lo strappo con gli alleati. È a loro che va chiesto se e come intendono ricucire lo strappo con gli elettori di centrodestra che alcune scelte hanno comportato. FdI è centrale nel quadro politico. È la consapevolezza che tutti dobbiamo avere perché è il momento di giocare in attacco, ben sapendo che le accuse, le etichette e tutto quello che ci hanno affibbiato finora non è nulla rispetto a quello che accadrà». «Ad Atreju - ricorda ancora la Meloni - abbiamo lanciato un nuovo percorso: fare di Fratelli d'Italia la casa dei i conservatori italiani. Perché FdI non è la prosecuzione di An: è quello che avremmo voluto fosse il PdL e che il PdL non è riuscito a essere, un partito aperto, fondato saldamente su dei valori, a vocazione maggioritaria».

«FdI si dimostra aperto alla società civile e alle imprese - conferma il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida parlando a margine della direzione nazionale del partito- Ragioniamo sul futuro e sulle strategie per dare a questa Nazione un punto di riferimento. Noi siamo nel centrodestra e aspettiamo che ci tornino gli altri. Vogliamo aprire una stagione di governo con un programma alternativo alle sinistre e al M5S». Di qui l'idea della convention di fine aprile. Nel frattempo FdI continuerà a raccogliere le firme sul presidenziali e - aggiunge il presidente del partito «condivide l'idea della Fondazione Einaudi di eleggere insieme al prossimo Parlamento un'assemblea costituente per riformare» la Costituzione. Quanto alle amministrative, il tema è stato solo sfiorato in direzione nazionale. La Meloni ribadisce che sui territori il centrodestra sta continuando a fare il centrodestra, l'alleanza alle Comunali di primavera non è quindi in discussione. Ma nel merito si entrerà più avanti.

 

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