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Otto e mezzo, il ministro Patuanelli non accetta l'arrabbiatura di Mario Draghi: “Siamo una repubblica parlamentare, se lo ricordi”

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Mario Draghi è irritato per come i partiti stiano agendo dopo le decisioni del governo. Nella puntata del 18 febbraio di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber, è ospite il ministro alle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, che prova a chiarire le ultime ore convulse: “Ieri non c'è stata una strigliata da parte di Draghi, ma una presa di coscienza che il governo è qui per fare le cose. Lo ha detto in modo incisivo, visto che stava parlando con i suoi ministri, e ha chiesto di evitare che succeda quello che è successo negli ultimi giorni in Parlamento. Abbiamo analizzato le motivazioni e il presidente ha dato atto che le proposte fatte ieri, da me in particolare, hanno senso”. 

 

 

“Io - specifica l’esponente del Movimento 5 Stelle - da tanto tempo chiedo a Draghi una condivisione leggermente preventiva dei provvedimenti del governo rispetto al Consiglio dei ministri, non perché si voglia fare chissà cosa con i testi, ma perché ci mette in condizione di difendere le scelte con i nostri gruppi parlamentari quando andiamo da loro dopo i Cdm. Con un governo così eterogeneo le soluzioni sul tavolo possono scontentare a turno una o l’altra forza politica. Bisogna trovare un equilibrio, trovare una soluzione”. “Pace fatta?” chiede la Gruber, Patuanelli replica: “Non c’è mai stata la guerra, dobbiamo trovare gli strumenti perché si evitino queste situazioni. Draghi era arrabbiato, oggettivamente arrabbiato, non sopporto l’ipocrisia di dire le cose a metà, ma dobbiamo ricordarci tutti quanti che siamo una repubblica parlamentare e che il Parlamento non può solamente mettere la luce verde sui provvedimenti del governo”.

 

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