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Tutela ambiente e animali in Costituzione, la Brambilla esulta così

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“Un traguardo atteso da decenni, un sogno che diventa realtà”. Non usa mezzi termini l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, per definire il voto alla Camera: il sì in quarta e definitiva lettura - con maggioranza qualificata - alla proposta di legge che inserisce in Costituzione la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità, “anche nell’interesse delle future generazioni”, e affida alla legge dello Stato il compito di disciplinare “i modi e le forme della tutela degli animali”. Un punto d’arrivo, assicura l’ex ministro, “al quale lavoro con le mie proposte di legge da tre legislature, ma anche di partenza, per norme più stringenti contro i reati a danno dell’ambiente e degli animali, purtroppo molto diffusi”.

Afferma l’on. Brambilla, che ha svolto la dichiarazione di voto a nome del gruppo di Forza Italia e ha commentato l'esito in una conferenza stampa con il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani: “Il miglior viatico per questa decisione davvero storica sono state le parole del Presidente Mattarella durante il suo messaggio alle Camere. Il Capo dello Stato ha chiesto il concorso di tutti per “iniziare a costruire” l’Italia del “dopo emergenza”. Di questa “Patria più forte” ha disegnato un ritratto, dalle molte e ricche sfaccettature, indicando al Parlamento e al Paese, tra gli obiettivi da raggiungere, “un’Italia impegnata nella difesa dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole delle responsabilità nei confronti delle future generazioni”.

 

 

 

Pochi giorni dopo, la Camera approva in via definitiva un testo di riforma costituzionale di portata oggettivamente storica, contenente la prima modifica in assoluto apportata ai principi fondamentali dal 1948 ad oggi. Inserire in Costituzione, in quella posizione, la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali vuol dire finalmente rispondere, in sostanziale continuità con la vitale creazione dei nostri padri e madri costituenti, con la crescita e il consolidamento di una specifica giurisprudenza costituzionale, ad esigenze profondamente sentite anche nella società italiana, sull’onda di un dibattito internazionale ed europeo avviato negli anni Settanta del secolo scorso. Riconosciamo la tutela ambientale non come una “materia” o un “diritto soggettivo”, ma come “valore” di rango primario, trasversale, che interessa vari aspetti dell’agire e chiama in causa la responsabilità di ciascuno di noi”.

Esplicitare il valore-obiettivo della tutela ambientale, afferma l’on. Brambilla, “ci aiuterà a rafforzare e a indirizzare il cambiamento, che per convinzione e per forza di cose è già iniziato nei nostri comportamenti personali, nelle abitudini delle famiglie, nel modus operandi delle imprese. Da questo punto di vista, le modifiche all’art.41 non rappresentano un freno alla crescita economica, ma definiscono un equilibrio più corretto e più avanzato tra i legittimi interessi nella nostra società”.

"Per quanto riguarda gli animali, l’importante - osserva - è ottenere, per la prima volta, il riconoscimento costituzionale della loro tutela, prevedendo che la legge dello Stato ne disciplini i modi e le forme, in modo da poter modificare i nostri codici e rendere più efficace il contrasto dei reati commessi a loro danno”. "Siamo arrivati alla meta - conclude l’on. Brambilla - grazie alla passione, alla dedizione, alla diligenza di tanti. Ancora una volta ringrazio le colleghe e i colleghi dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali che ho l’onore di presiedere, per l’impegno profuso nella stesura, nella calendarizzazione e nell’esame del testo. Ringrazio i colleghi di Forza Italia, senatori e deputati, per aver sostenuto la riforma in tutti i passaggi”.
 

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