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Il Pd vuole raddoppiare i soldi ai partiti

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Bene bene. Meno il popolo vota, più i partiti escogitano quattrini da prelevare.E così c’è chi propone il raddoppio del 2 per mille riservato dalla legge Letta alle formazioni politiche, attraverso una nuova leggina. La vuole il deputato Pd Fausto Raciti, preoccupato per la casse sempre più vuote della politica. E arriva al raddoppio dei proventi con una relazione in cui afferma che «si ritiene» (ovviamente lui) «che un finanziamento pubblico più cospicuo, sempre basato sulla scelta dei contribuenti, sia un elemento fondamentale per disincentivare fenomeni di corruttela e di condizionamento dei privati nei confronti dei partiti politici».

 

Ovvero, non suggerisce alle formazioni politiche di risparmiare e semmai di finanziarsi con i proventi degli iscritti - a meno che non si intenda per corruzione persino il tesseramento - ma di accalappiare più quattrini dai contribuenti. La proposta Raciti prevede di innalzare la quota di destinazione volontaria dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dal due al quattro per mille, «nella convinzione che ciò sia indispensabile per dare attuazione all’articolo 49 della nostra Costituzione, ai sensi del quale tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti politici per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». Peccato che quell’articolo, destinato soprattutto alle modalità di organizzazione interna dei partiti, venga gabellato come una specie di via libera ai soldi per la politica.

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