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Pier Ferdinando Casini il candidato di Sant'Ignazio

Franco Bechis
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Pier Ferdinando Casini, classe 1955, per 8 legislature deputato e da due senatore della Repubblica, è il parlamentare di più lungo corso in carica dopo Giorgio Napolitano e a pari merito con Sergio Mattarella, che hanno diritto alla carica di senatore a vita. Il suo nome è spuntato alla vigilia fra i non pochi candidati possibili per il Quirinale. Un cardinale nel mazzo delle scelte anche se come recita il detto vaticano, chi entra in Conclave cardinale raramente ne esce Papa: non sempre i favoriti ce la fanno. Con tutti quegli anni di mestiere alle spalle Casini è ovviamente conosciuto dagli italiani e da tutti i protagonisti della vita politica e istituzionale. Anche a me è capitato di incontrarlo, intervistarlo da leader o da presidente della Camera e anche di parlargli al telefono per chiacchierate informali. Qualcosa ho conservato nel cassetto fra i miei audio frammenti, e qualcosa di più utile a capirne la personalità ho messo insieme per questa breve puntata del diario. Iniziando da quello che offre il titolo: Sant'Ignazio di Loyola e la sua massima che pare essere da sempre la guida politica del candidato al Quirinale. 

 

 

Secondo frammento - Avendo a riferimento il fondatore dei gesuiti, Casini non nasconde la sua fede cattolica. E anzi, la rivendica anche in politica, come spiega in questo breve frammento dove ricorda il suo invito a Papa Giovanni Paolo II in Parlamento e il ruolo avuto nella legge sulla fecondazione artificiale...

Terzo frammento -Le idee politiche si cambiano e anche spesso. Casini era democristiano, non aderì al partito popolare perché troppo di sinistra e allora diede vita al suo Ccd che fondò insieme a Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini il centrodestra. Poi i due soci lo espulsero a fine 2007 dalla compagnia e lui provò obbligata la strada della terza via con la sua Unione di centro. A quell'epoca risale questo frammento di colloquio in cui rivendicava l'equidistanza dai due schieramenti...

Quarto frammento - La storia di Casini non finì lì in mezzo al mare centrista, e nel 2018 anche grazie a Matteo Renzi è tornato per l'ennesima volta in Parlamento eletto nel partito democratico, sia pure definendosi indipendente. Lì però è rimasto anche quando è stata fondata Italia Viva, perché di scialuppe fra i marosi al centro del mare aveva già lunga esperienza. Negli anni però non ha mancato di strizzare talvolta l'occhio se non proprio ai grillini, almeno alle loro istanze. Ecco un altro frammento del 2008 sul tema dei costi della politica fatti esplodere dal Vaffa day di Beppe Grillo e dal libro La Casta di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Era l'anno in cui Napoli, come accade ormai stabilmente a Roma, era sommersa da cumuli di rifiuti...

Quinto frammento - Pierferdy come era chiamato dagli amici è di grande simpatia umana ed è il tipo di persona che a Roma si definisce “piacione”, alla mano e affabile al primo incontro. E' una sua carta vincente. Quella che lo rende un po' più debole invece è la presunta vicinanza ai poteri forti. Anche una fotografia scattata alla vigilia della corsa presidenziale in un ristorante insieme al banchiere Giovanni Bazoli che è stato gran parte della storia dei poteri forti nella prima e nella seconda Repubblica, ha lasciato un certo strascico di veleni. Certo le amicizie potenti non gli mancano, come è quella con Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente di Confindustria. E anche i legami familiari, avendo sposato Azzurra, figlia di Francesco Gaetano Caltagirone. Il legame sentimentale si è spezzato, ma insieme hanno costruito una famiglia e dato alla luce le nipotine dell'editore e imprenditore più liquido d'Italia, che oggi sta tentando l'assalto alle Assicurazioni Generali. Ecco come mi rispose Casini quando gli chiesi dei suoi legami con i poteri forti...

Sesto frammento - Ultimo frammento che propongo in questa puntata tratta dagli audio appunti del mio diario segreto, un passaggio di Casini che risale anche questo al 2008 ma sembra di grande attualità. Parlavamo di energia e di sovranità italiana messa a rischio per la fragilità in quel settore.

 

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