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Alla sinistra non va bene nessun nome per il Quirinale: Enrico Letta boccia la terna del centrodestra

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Nessuna chiusura da parte del Partito democratico sui tre nomi proposti dal centrodestra, quelli dell’ex presidente del Senato Marcello Pera, dell’ex ministro dell’Istruzione Letizia Moratti e dell’ex magistrato Carlo Nordio. «Quelli del centrodestra sono nomi di qualità e li valuteremo senza spirito pregiudiziale», ha spiega nel primo pomeriggio il segretario del Pd Enrico Letta a Montecitorio. Un’apertura che era piaciuta ai leader del centrodestra: per Giorgia Meloni «si tratta di una buona risposta, è un passo in avanti»; per il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani «visto che fino a ieri c’era una pregiudiziale al confronto, ora spero ci sia disponibilità a trattare su proposte concrete». 

 

 

Ma poi le cose durante la giornata sono cambiate ed è arrivato un comunicato congiunto di Leu, Movimento 5 Stelle e Pd dopo l’ennesimo incontro tra leader: «Prendiamo atto della terna formulata dal centrodestra che appare un passo in avanti, utile al dialogo. Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi la larga condivisione in questo momento necessaria. Riconfermiamo la nostra volontà di giungere a una soluzione condivisa su un nome super partes e per questo non contrapponiamo una nostra rosa di nomi - conclude la nota -. Nella giornata di domani proponiamo un incontro tra due delegazioni ristrette in cui porteremo le nostre proposte».

 

 

Dopo il vertice tra le alte sfere dei tre partiti di sinistra Letta si è fermato a parlare con i cronisti presenti: «La proposta che facciamo è quella di chiuderci dentro una stanza e buttare via le chiavi: pane e acqua, fino a quando arriviamo a una soluzione, domani è il giorno chiave. Non abbiamo voluto fare la guerra delle due rose, ma dimostrare la buona volontà per una soluzione condivisa. Domani è il giorno chiave, giovedì si arriva alla votazione con il quorum al 51%». I cronisti lo hanno assaltato chiedendogli in particolare se sia un gesto di pace il non aver voluto contrapporre nomi alla rosa presentata dal centrodestra. Oltre a tali dichiarazioni Letta non ha voluto dire altro.

 

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