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Il Covid è una prigione burocratica, Toti contro le regole della pandemia

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Il Covid è diventato una prigione burocratica. Giovanni Toti non usa mezze misure e illustra la necessità di modificare le regole della pandemia. Tamponi per uscire dalla quarantena, regioni a colori e modalità di calcolo dei contagiati in ospedale. Secondo il governatore della Liguria bisogna mettere mano a tutto questo per consentire al Paese di ripartire al più presto. Anche di questo si è parlato nel corso di Agorà condotta sui Rai3 da Luisella Costamagna. 

Toti ha espresso concetti analoghi anche in un'intervista pubblicata da Repubblica. «È cambiato il Covid e bisogna cambiare sia gli strumenti con cui lo analizziamo e lo governiamo, sia ancora prima l’approccio. È l’ora di fare reset su una normativa che noi per primi abbiamo contribuito a creare in questi 2 anni, ma che è superata dalla realtà. Contiamo solo i malati sintomatici e basta con le zone a colori e i tamponi che imprigionano le persone a casa anche se stanno bene o, peggio ancora, solo perché hanno contatti». È l’auspicio, espresso in un’intervista a Repubblica, dal presidente della Liguria Giovanni Toti.

«La divisione a colori non cambia nulla per le persone vaccinate né per le attività economiche, è diventata qualcosa che produce aspettative senza un riscontro oggettivo. Soprattutto, è cambiato il Covid e quindi gli indicatori con cui si passava da un colore all’altro oggi sono totalmente inappropriati. Io smonterei tante cose. Tutto quello che ci è servito in passato oggi non è più coerente con la realtà. Oggi nelle nostre corsie c’è un 40 per cento di pazienti catalogati come "Covid", ma che col Covid non hanno nulla a che fare se non esserne portatori sani. Dunque classificarli come pazienti che aumentano il rischio non sta nella realtà. Bisogna iniziare a considerare i malati di Covid e non i positivi al Covid, come già fanno Stati Uniti e Spagna. Bisogna smontare il sistema del tracciamento delle quarantene, ormai inutile e inattuabile. Non farlo vorrebbe dire paralizzare il Paese, tanto che già oggi non lo si applica e si fa solo finta di applicarlo con una ipocrisia tutta italiana. E, come ho detto, ovviamente cancellare l’anacronistico sistema di divisione in zone, perché adesso il Paese è diviso in vaccinati e non vaccinati».

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