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Elezione Quirinale, come avverrà il voto in sicurezza

Federica Pascale
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Garantire la piena sicurezza del voto parlamentare per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. È questa la sfida da affrontare in questi giorni. Occorre prestare massima attenzione e prevedere misure di sicurezza calibrate al fine di evitare che gli assenti in aula siano tanti da stravolgere i delicatissimi equilibri tra i vari gruppi politici. Durante la puntata di mercoledì 12 gennaio de L’Aria che Tira su La7, Myrta Merlino chiede all’onorevole pentastellato Francesco D’Uva, questore della Camera, quali sono le misure che adotterà Montecitorio.

“Già da due anni stiamo fronteggiando la situazione pandemica come tutta Italia. La Camera dei deputati ha preso un orientamento molto chiaro, ovvero di allinearsi a quello che accade fuori da palazzo Montecitorio”. Occorre ricordare che la Camera dei deputati, come il Senato, gode di “autodichia”, cioè della facoltà di decidere autonomamente senza ingerenze esterne e dunque autoregolamentarsi. Tuttavia, secondo D’Uva: “Sarebbe un messaggio molto sbagliato, essere speciali rispetto al resto degli italiani”. Si rischi di diventare “casta della casta”, suggerisce la Merlino. 

 

 

 

 

 

Per il voto del Quirinale, sia l’opzione del seggio esterno che del voto da remoto sembrerebbero impossibili, per questioni logistiche. “Ci saranno le stesse regole che si stanno utilizzando adesso: mascherina ffp2 obbligatoria, controllo della temperatura che deve essere inferiore a 37 gradi e mezzo, e servirà il green pass base”. Infatti, almeno fino al 15 febbraio, per entrare alla Camera basta il lasciapassare verde ottenibile con la guarigione, con il vaccino ma anche con il solo tampone rapido negativo. “Al momento, i dati che abbiamo ci dicono che i deputati positivi sono un numero ridotto. Circa una ventina. Se rimanessero questi, il problema non sarebbe così grave. C’è anche da dire che questi sono dati raccolti a ridosso delle feste, durante le quali la soglia di attenzione è molto più bassa di quella che invece c’è alla Camera dei deputati usualmente”.

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