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“Non si muore solo di Covid”, Meloni inchioda Speranza. Poi accusa Draghi: “È il Conte-ter”

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Un doppio attacco a Roberto Speranza e Mario Draghi da parte di Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia mette dapprima nel mirino il ministro della Salute, accusato di un silenzio assordante sulla situazione degli ospedali in riferimento alle altre malattie oltre al Covid: “L’allarme lanciato dalla Società Italiana di Chirurgia evidenzia ancora una volta la drammatica situazione delle prestazioni ospedaliere, con tantissimi malati - spesso oncologici - che chiedono risposte urgenti. Senza contare le centinaia di migliaia di italiani che, proprio a causa di questa situazione, sono costrette a rimandare visite e analisi di controllo spesso della massima importanza in tema di prevenzione. Da mesi Fratelli d’Italia interroga il Ministro della Salute su questo tema improrogabile, non ricevendo mai alcuna risposta concreta. Non si muore solo di Covid: Speranza non può rimanere ulteriormente in silenzio”.

 

 

“Ritornano la didattica a distanza e lo smart working negli uffici pubblici, chiudono le discoteche e si limita la capienza negli stadi, il contagio dilaga nei giorni di chiusura delle scuole, si susseguono decreti caotici e provvedimenti contraddittori con regole impossibili da comprendere su green pass e quarantene. In un anno - sottolinea la Meloni su Facebook - nulla è cambiato e gli errori di questo esecutivo sono ormai evidenti a tutti. Le misure necessarie e più volte richieste da FdI per combattere la pandemia, come il potenziamento dei mezzi pubblici e l'aerazione meccanica controllata nelle scuole, non sono state adottate. Ci avevano promesso che il ‘governo dei migliori’ avrebbe segnato una netta discontinuità con il suo predecessore e che il green pass avrebbe garantito di non tornare alle chiusure ma non è stato così. Il governo Draghi si è rivelato nient'altro che un Conte ter. Oggi - conclude la Meloni - il Presidente del Consiglio abbia il coraggio di ammettere il fallimento della strategia del governo e di chiedere scusa agli italiani”.

 

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