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Cartabianca, Luca Zaia spacca il fronte del centrodestra per il Quirinale: se Mario Draghi si candida va eletto

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Luca Zaia a tutto tondo nell’intervista a #Cartabianca, programma di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer. Il primo tema affrontato dal governatore del Veneto nel corso della puntata del 14 dicembre è quello delle elezioni per il Quirinale, dove la posizione dell’esponente della Lega sembra andare in una direzione diversa rispetto alle ultime dichiarazioni dei big del centrodestra: “Non so che cosa intendesse dire Giorgia Meloni parlando di Silvio Berlusconi come di un patriota. Questa è una partita che si chiarirà nell’ultimo miglio, perché febbraio è ancora lontano, spero che il presidente che ne uscirà sarà il presidente di tutti, ma è l’ultimo miglio che darà il cavallo migliore. Cercheremo di capire quali saranno le persone che avranno l’ambizione di candidarsi. Berlusconi? Non condivido la selezione a priori, tutti quelli che hanno i requisiti per candidarsi possono farlo. Draghi che sta facendo bene, se sceglie di candidarsi, dovrebbe essere eletto a primo scrutinio, altrimenti si apre un grande dibattito. È una partita abbastanza complessa. Aspettiamo il momento giusto e poi si capirà. Questo Paese ha bisogno di pacificazione”.

 

 

“Draghi - prosegue Zaia sul destino del presidente del Consiglio - rappresenta il governo di unità nazionale, che è nato solo in questo momento storico. Lui ha anche questa responsabilità, abbiamo 229 miliardi del Pnrr da far lievitare creando occupazione e Pil. Vedremo che cosa deciderà il presidente Draghi. Secondo me, si stanno facendo i conti senza l’oste, magari poi lui ci stupirà. Draghi oggi rappresenta un governo di unità nazionale, nato solo in questo momento storico. Lui ha questa responsabilità. Dovremmo vedere cosa intende fare. Non si è espresso, staremo a vedere”

 

 

Altro argomento che la Berlinguer sottopone a Zaia è quello del Covid e della proroga dello stato di emergenza: “Sta diventando un tormentone il dibattito che parte alla scadenza dello stato di emergenza. A me non ha sorpreso la proroga perché siamo in una fase in cui la pandemia c’è e i dati ce lo dicono quotidianamente. Qui in Veneto oggi ci sono un migliaio di ricoverati. Stupirebbe dichiarare che non c’è più l’emergenza. Penso non ci fossero altre soluzioni della proroga. Dichiarare che non esiste più l’emergenza non è reale, non sono per nulla meravigliato. Non c’erano oltre opzioni. La nostra preoccupazione non è il passaggio al giallo, ma quando si fermerà questa ondata che cresce e ha una storia a sé. Comunque, sono ottimi gli effetti dai vaccini, ho un terzo dei ricoverati rispetto all’anno scorso. L’83% dei ricoverati in Veneto in terapia intensiva sono non vaccinati. Bisogna - chiosa Zaia - fare una riflessione profonda su un operatore sanitario che non si vaccina o su chi va in tv a sputtanare qualsiasi teoria scientifica”.

 

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