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Il mea culpa di Matteo Salvini sul reddito di cittadinanza: "Un fallimento totale, abbiamo sbagliato ad approvarlo"

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«Abbiamo sbagliato ad approvare il reddito di cittadinanza. Non faccio arrampicata libera sugli specchi. Sulla carta funzionava col reinserimento al lavoro, i dati sono assolutamente fallimentari. Noi in Parlamento lavoreremo per eliminare una parte di quella che riteniamo essere una spesa improduttiva, perchè così il reddito di cittadinanza è un disincentivo al lavoro». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo agli stati generali dei consulenti del lavoro.

 

Sulla manovra: «Il bicchiere mezzo pieno - spiega Salvini - è che abbiamo salvato la flat tax, il forfettario fino ai 65.000 euro del fatturato e sulla semplificazione c’è la proposta della Lega per alzare a 100.000 euro il tetto di fatturato per un regime forfettario semplificato. E spero che possa trovare spazio nel decreto fiscale. Il taglio dell’Irpef va bene, sull’Irap non tutti erano d’accordo, ci siamo messi di testa dura e abbiamo portato a casa 1 miliardo. C’è un’odiosa discriminazione tra i lavoratori, tra autonomi pubblici e dipendenti. Gli autonomi hanno sofferto di più durante la pandemia. Spero che in Parlamento si trovi lo spazio e la voglia comune, che non c’è stata, di investire su taglio di tasse e burocrazia, soprattutto per il lavoro autonomo».

«C’è il tema della rottamazione delle cartelle esattoriali 2018-2019 - chiude il leader della Lega - che è assolutamente emergenziale e la riapertura dei termini per le dichiarazioni per la Cassa integrazione e per le rottamazioni precedenti altrimenti il 30 novembre rischia di essere una giornata da ricovero per i consulenti del lavoro».

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