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La Toscana non vuole i rifiuti di Gualtieri

Pietro De Leo
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Butta male per l’Amministrazione Gualtieri sul tema più doloroso per la Capitale, ossia i rifiuti. Arriva infatti una porta in faccia dalla Toscana (regione anch’essa a guida Pd) sull’assorbimento del pattume. Erano infatti circolate indiscrezioni sul conferimento dell’immondizia romana negli impianti di Livorno e Rosignano, per un totale di circa 170 tonnellate al dì, che si sarebbero aggiunte alle quantità già «esportate», sia in altre regioni che all’estero. Solo che il governatore Eugenio Giani ha stroncato, almeno per il momento, l’ipotesi.

«Il decisore politico della Regione Toscana, di cui io sono presidente e titolare giuridico, non ha fatto nessun accordo», ha detto, facendo trapelare una certa irritazione. Un no, quindi, che però non è così perentorio anche per il futuro. Ed infatti, dalla sua opposizione, si leva una richiesta di chiarezza. I consiglieri regionali toscani di Fratelli d’Italia Torselli e Capecchi infatti attaccano: «Roberto Gualtieri, neosindaco della Capitale, non appena si è insediato ha pensato bene di rifilare alla Toscana 70 tonnellate di rifiuti, che andranno all’inceneritore di Livorno, e altre 100 tonnellate alla discarica di Rignano, ogni giorno e per tutto il 2022. Il governatore Giani dice che non esiste alcun accordo, ma a noi non bastano le sue inconsistenti parole. Non dimentichiamoci – aggiungono - che l’ex presidente Enrico Rossi, non meno di due settimane fa, ha riferito in commissione d’inchiesta che l’ultimo accordo con la Regione Lazio risaliva al 2019. Peccato che invece scada proprio quest’anno. Pretendiamo che Giani venga in consiglio regionale a dichiarare ufficialmente che neanche un sacchetto di spazzatura romana, o di qualsiasi altra città, arriverà in Toscana». Dunque un’assunzione di impegno molto chiara, anche per la prospettiva futura.

L’affanno del nuovo governo capitolino sul dossier rifiuti suscita reazioni anche nella politica romana. Fabrizio Santori, consigliere della Lega osserva: «Riceve senza dubbio un’eredità pesante ma l’annunciato piano di pulizia straordinaria del sindaco Gualtieri, che doveva partire dieci giorni fa, non solo non sta avendo effetti, ma di fatto ripropone gli stessi gravissimi problemi già visti nell’era dell’ex sindaco Raggi». E ancora, Santori osserva che «il Sindaco eletto dal centrosinistra ad oggi non ha chiarito dove conferirà il raccolto di questa pulizia straordinaria e di conseguenza ora anche la normale raccolta dell’indifferenziato sta soffrendo in maniera vistosa così come dimostrato dalle centinaia di foto che ci stanno arrivando da tutta Roma». A proposito delle fotografie, lo stesso Primo Cittadino la prende con filosofia. Gualtieri è intervenuto all’assemblea annuale dell’Anci ed ha raccontato: «Abbiamo lanciato un po' più di una settimana fa la pulizia straordinaria della Capitale, e tutti i giorni mi mandano le foto e mi chiedono: sindaco, quando pulite questo? Ma è giusto: hai voluto fare il sindaco? Queste sono le cose che i cittadini si aspettano». Mentre sui social c’è chi, con ironia, si chiede quando sarà ufficialmente possibile incolpare il Pd per il continuo scorrazzare dei cinghiali, beatamente in giro nel tessuto urbano anche dopo l’era Raggi.

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