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Corsa per Quirinale, si rivede Toninelli: veto a Draghi e insulti a Berlusconi

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Oggettivamente, mancava un po’. Danilo Toninelli, meraviglioso e smemorato (in tribunale) ministro delle infrastrutture di Conte 1 ma non di Conte 2 torna alla carica in vista dell’appuntamento del Quirinale.

 

E si esibisce in una delle sue intemerate, dicendo ai giornalisti: “Difficile trovare un nuovo Rodotà per il Quirinale? Non sarà facile trovarne un altro. Noi dobbiamo evitare che escano personaggi come Berlusconi che è un oltraggio al Paese, un nome vomitevole e impresentabile”.

 

“Io non dico di no a Draghi - aggiunge lo statista - ma il presidente del Consiglio deve andare avanti e fare meglio. Il Pnrr è indietro e mi occuperei di questo”, ha continuato. In un colpo ne sistema due e la politica adesso dovrà rifare i conti. Perché in fondo Toninelli dice quello che pensano i peones Grillini. Odiano il Cavaliere e cominciano a capire che forse l’ascesa di Berlusconi al Colle potrebbe non essere così impossibile e quindi parte la contraerea. Ma hanno anche il terrore delle elezioni anticipate e non si fidano di Draghi al Colle.

 

Il mutuo e la pensione sono argomenti inoppugnabili per tutti. E se si ha il terrore di dover fare presto ritorno a casa, ecco che persino uno come Toninelli può dire al premier di stare al posto suo “perché il Pnrr sta indietro e deve fare meglio”. Toninelli, capito? Questa sarebbe la qualità della democrazia italiana.

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