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Green pass a scuola, bomba di Guzzetta: "E' incostituzionale se...". Il governo corre ai ripari

Il nodo delle attività extracurriculari in cui il certificato è richiesto a tutti

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Imporre il green pass agli studenti per le attività extracurriculari potrebbe avere profili di incostituzionalità. E' l'allarme lanciato dal giurista Giovanni Guzzetta. Che ha preso in esame un caso particolare. Per gli studenti, infatti, l'obbligo della certificazione verde non è previsto. Ma qualora fosse prevista un'attività curriculare in un luogo in cui il pass è obbligatorio - ad esempio un museo - gli studenti non vaccinati sarebbero obbligati a effettuare un tampone a pagamento. E questo contrasterebbe con il principio della gratuità dell'istruzione.

"L’obbligo di green pass in attività didattiche al di fuori della scuola, obbligatorie o di estensione dell’offerta formativa, che impongono ai ragazzi non vaccinati una spesa per i tamponi è un’incoerenza che si pone in contrasto con l’articolo 34 della Costituzione, che prevede la gratuità dell’istruzione inferiore pubblica ovunque essa sia impartita", osserva in un colloquio dell'AdnKronos Guzzetta che individua nel decreto legge 52 del 2021 delle «incongruenze». «È pertanto auspicabile che il Governo intervenga normativamente e definitivamente a chiarire. Io credo possa farlo anche in via interpretativa». Secondo il giurista, «sarebbe opportuno rimediare perché la disciplina dell’obbligo di green pass si fonda sostanzialmente soprattutto per quanto riguarda la scuola su un duplice criterio: oggettivo e soggettivo. Cioè da un lato si prevede il green pass per l’accesso a certi luoghi indipendentemente da chi acceda. Per esempio questo vale per l’università ai sensi dell’articolo 9 ter 2 che prevede che per l’accesso agli atenei chiunque debba possedere la certificazione covid 19 e lo stesso discorso vale per altri luoghi come palestre. Ma c’è un criterio soggettivo che impone la certificazione verde nelle scuole a tutti, derogando per altri: gli alunni. E nel momento in cui gli alunni debbano accedere nell’ambito di percorsi formativi in luoghi dove è previsto il green pass, come si fa?».

A intervenire sulla questione è il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso: "Le attività didattiche al di fuori della scuola sono parte integrante del percorso formativo degli studenti e dunque non possono costituire un’eccezione. Per gli studenti non è previsto l’obbligo del green Pass, quindi deve essere loro garantita la libera frequenza di tutte le attività curriculari, anche di quelle che si svolgono all’esterno della sede scolastica" dice Sasso all'AdnKronos.

"Sono assolutamente d’accordo con quanto dichiarato dal professor Guzzetta e promuoverò un’interlocuzione con il ministro Bianchi per individuare, d’intesa con le autorità sanitarie, il percorso più indicato a una soluzione rapida del problema" conclude Sasso.

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