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L'Aria Che Tira, Matteo Bassetti contro il Green pass: "Non serve più". L'infettivologo ribalta il quadro

Giada Oricchio
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Matteo Bassetti boccia il green pass: “Così non serve e non è giusto far spendere 200-300 euro alle persone per andare a lavorare”. Il direttore del reparto delle Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova si è collegato con “L’Aria che Tira”, il programma condotto da Myrta Merlino ogni mattina su LA7, nel corso della puntata di lunedì 11 ottobre.

Dal 15 ottobre, il certificato verde diventa obbligatorio per poter lavorare e Bassetti pur invitando a dialogare con la parte di veri indecisi o scettici del vaccino anti Covid, è molto critico con il Governo: “La politica non sta facendo niente per semplificare il sistema. Il green pass in Francia lo hanno introdotto o con vaccino o con malattia pregressa, noi invece ci stiamo avvitando intorno ai tamponi. Il GP doveva essere un modo per far vaccinare la gente e invece è diventato un modo per far fare i tamponi. E’ una cosa assurda! E’ uno strumento malsano il tampone a 72 ore. Così com’è, oggi il green pass non ha più senso di esistere, andrebbe eliminato. Abbiamo raggiunto l’obiettivo degli 85% dei vaccinati? Bene, togliamolo, così non ha seno, è solo un modo complicato e contorto dove c’è poca scelta”.

La conduttrice riassume: “O Green pass alla francese o obbligo vaccinale, il resto confonde la gente?” e l'infettivologo Bassetti conferma: “Non solo confondono le idee ma non fanno altro che radicalizzare le posizioni. Finisce per essere una promozione del tampone, c’è gente che deve spendere 2-300 euro per andare a lavorare, ma vi sembra una cosa giusta?! Oltretutto con il tampone non sappiamo nemmeno con certezza se sono contagiati, l’unico certo è il tampone a fresco cioè prima di entrare”.

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