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Tutti in fila da Romano Prodi. "Metti che va al Quirinale", chi spunta al firmacopie

Gianfranco Ferroni
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Galleria Sordi, scenario della presentazione del libro di Romano Prodi. L’ex premier, dopo avere avuto come amorevole spalla il segretario del Pd Enrico Letta, deve officiare un sacro rito, caro agli editori, quello del firmacopie.

Lo accompagnano a un tavolino traballante (Prodi per fortuna non ha sentito alcuni che ricordavano quello del 1978, dove era stata evocata la località Gradoli), fa scattare il verde semaforico e si mette sereno a realizzare dediche.

 

«Con amicizia» è la più gettonata forma di saluto, per i giornalisti che conosce da tanto tempo. Si affacciano Alfonso Pecoraro Scanio, Giovanni Maria Flick, noti corrispondenti Rai come Alberto Romagnoli e Alessandro Cassieri.

 

C’è una parola buona per tutti. E via con il libro firmato. «Metti che l’anno prossimo va al Quirinale», dice un vecchio amico del professore.
 

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