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Perché Matteo Salvini non mollerà Mario Draghi. Bruno Vespa, retroscena sul governo: il vero motivo

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Non hanno considerato la "sindrome dello scorpione". Sulla tenuta della maggioranza di governo spunta una lettura interessante, ricca di retroscena e ipotesi che sparigliano le carte , anche alla luce delle grandi manovre nel semestre bianco che porteranno all'elezione del (nuovo?) presidente della Repubblica. Già, perché Pd e M5s è bene che si mettano l'anima in pace: Matteo Salvini non mollerà il governo di Mario Draghi.

 

Parola di Bruno Vespa, padrone di casa di Porta a porta e profondo conoscitore della politica italiana. Nel suo editoriale su Il Giorno di sabato 4 settembre riporta le parole che Giancarlo Giorgetti avrebbe rivolto al leader leghista prima di accogliere l'appello di Sergio Mattarella ed entrare nell'esecutivo: "Perderemo consenso nell'immediato, ma se un giorno dovessimo governare noi, l'Europa non potrebbe battere ciglio". Pertanto è "impensabile che Salvini faccia l'uomo di lotta e di governo", "ci ha provato due volte Bertinotti e abbiamo visto come è finita", scrive Vespa. 

 

Il giornalista Rai vede un parallelismo tra Salvini e Renzi. "Matteo - come l'altro Matteo - è affetto talvolta dalla sindrome dello scorpione che non resiste alla tentazione di pungere la rana che gli ha dato un passaggio per guadare il fiume pur sapendo che annegheranno entrambi", scrive citando la celebre favola. "Il problema è che Draghi ha la scorza più dura della rana di Esopo e se lo scorpione scivolasse annegherebbe da solo. Dunque, come dice il premier, il governo va avanti".

Poi ci sono i soldi del Recovery fund. Salvini non può "rinunciare a dire la sua su come spendere 209 miliardi di euro in poco tempo. Resta da chiedersi quanti voti portino iniziative come quella di mandare un uomo simbolo dei No Green Pass come Claudio Borghi a votare contro il lasciapassare europeo. Si rincorre così Giorgia Meloni, che fa benissimo il suo mestiere di opposizione, visto che all'estero ha le spalle coperte dalla presidenza del Ppe?".

 

Vespa si chiede se la Lega sia o no un grande partito nazionale con aspirazioni di guidare un governo.  "Se è vera la seconda ipotesi" non è per niente detto che "la maggioranza dei suoi elettori siano No Green Pass o addirittura No Vax. Inseguire i voti dei tre milioni di ultracinquantenni che non sono ancora vaccinati può essere una succosa tentazione"

Anche perché "chi dice che non esiste il rischio di perdere una parte di quanti sono favorevoli a vaccini e Green pass?". E con loro le ricche regioni del nord, zoccolo duro dell'elettorato del Carroccio. "Stare in questo governo procura alla Lega tanti e tali vantaggi che qualche mal di pancia è perfettamente sopportabile", è la conclusione del ragionamento. Insomma, qualche mal di pancia leghista per la linea Draghi è inevitabile, anzi fisiologico, ma Salvini non mollerà SuperMario. 

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