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Mario Draghi è deciso ad andare al Quirinale, anzi no. Il retroscena sul futuro del Colle

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L’erede di Sergio Mattarella sarà scelto soltanto a gennaio, ma la partita per il Quirinale è già iniziata, soprattutto in quel mondo dietro le quinte della politica. 630 deputati, 315 senatori più i 6 a vita e 58 delegati regionali, per un totale complessivo di 1009 persone, sarà chiamato a votare segretamente per il nuovo Presidente della Repubblica, una carica che fino ad un anno fa sembrava destinata ad essere ricoperta da Mario Draghi. Come analizza Il Giornale però lo scenario è cambiato da quando l’ex banchiere centrale è diventato l’inquilino di Palazzo Chigi e a pesare sarà soprattutto la volontà personale del diretto interessato.

 

 

Se il premier avesse la forte volontà di traslocare al Quirinale, sarà difficile per la politica dirgli di no. Pubblicamente Draghi evita di esporsi, ma anche nell’ultima conferenza stampa non ha negato totalmente l’ipotesi di succedere a Mattarella. Il futuro è ancora tutto da scrivere e persino i ministri del suo Governo hanno visioni diametralmente opposte. “Draghi è deciso ad andare al Quirinale” dice uno dei membri dell’esecutivo che arriva da Forza Italia, mentre un uomo della Lega e uno del Pd, sempre all’interno del Governo, sono invece convinti che Draghi voglia portare avanti la legislatura.

 

 

Da Palazzo Chigi sostengono tutti che il presidente del Consiglio sia “perfettamente a suo agio nel ruolo che ricopre e completamente assorbito sia dal capitolo Recovery plan che dai dossier internazionali”, ma sul tema Quirinale c'è invece chi inizia a pensare che a Draghi e ai suoi fedelissimi non dispiacerebbe affatto una salto al Colle. Il risultato? Non ci sono certezze sul domani, anche se soltanto da presidente del Consiglio Draghi potrebbe avere quel ruolo centrale a livello europeo. Un destino che al 74enne romano piace e non poco.

 

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