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No vax e no green pass, pugno duro del governo. Partono le denunce

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Tolleranza zero contro le proteste. Mentre la tensione sale alle stelle per le manifestazioni dei no pass sul piede di guerra, il governo annuncia provvedimenti durissimi contro le contestazioni violente. Nel giorno dell'entrata in vigore del Green pass, i no vax puntano al bersaglio grosso. Dopo le proteste in piazza e gli scontri ai gazebo delle forze politiche, l'obiettivo ora è bloccare la circolazione ferroviaria nelle principali stazioni italiane. Il tam-tam corre veloce sui social, dove però si riversa anche la rabbia di chi non crede né nei vaccini, né nel certificato che sarà indispensabile per accedere ad alcuni servizi essenziali, come trasporti, scuola, università e diverse attività commerciali. La situazione sta degenerando velocemente, al punto che nella chat creata su Telegram e denominata 'Basta dittatura', con tanto di foto della svastica nazista, arrivano minacce, anche di morte, a virologi, sindacati e personaggi politici. In particolare al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con frasi tipo "un altro infame da giustiziare", "è necessario il piombo" o "devi crepare".

La solidarietà della politica è quasi unanime. Oltre ovviamente a quella dei colleghi di governo, di Giuseppe Conte e del M5S, tutti esprimono vicinanza al responsabile della Farnesina: da Matteo Salvini a Roberto Speranza, dal forzista Andrea Mandelli al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. La replica di Di Maio è netta: "Un'escalation preoccupante, un clima d'odio che fa male al Paese, ma che non fermerà la campagna di vaccinazione". Anzi, invita a denunciare "senza esitazione", perché "le minacce di questi giorni a giornalisti, medici, cittadini comuni da parte di sedicenti no Green Pass non sono tollerabili".

Anche i sindacati finiscono nel mirino dei no vax per aver condannato le minacce di voler bloccare i treni. "I rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti", affermano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Tanto basta perché nella chat di Telegram compaiano messaggi del tipo: "Che ne dite di fare una bella visita anche alle sedi di questi sindacati di merda?".

Minacce che hanno fatto attirato l'attenzione delle forze dell'ordine. "Stiamo monitorando costantemente la situazione e ovviamente ci sono delle indagini in corso, perché si tratta di reati", dice raggiunta al telefono da LaPresse la dirigente superiore della Polizia di Stato e direttore del servizio di Polizia postale e delle comunicazioni, Nunzia Ciardi. Spiegando che "non è facile" oscurare queste social room, visto che le società "non hanno sede in Italia", dunque non sono sottoposte alla legislazione del nostro Paese: "Abbiamo preso i contatti con queste società attraverso mail dedicate, ma è a loro discrezione se oscurare o meno le varie chat", sottolinea ancora la dirigente nazionale della Ps. L'unica strada è "rivolgersi al magistrato" per ottenere un'ordinanza, ecco perché sottolinea ancora Ciardi, le segnalazioni sono state presentate "presso la Procura di Torino, perché lì sono incardinate le indagini".

L'attenzione è altissima, visto che in queste chat sono stati pubblicati anche numeri di telefono, indirizzi mail e altri recapiti dei personaggi presi di mira: medici, politici, sindaci, presidenti di regione e addirittura star dello spettacolo, come ad esempio J-Ax, il cantante rap 'reo' di aver difeso le vaccinazioni e contestato i no-vax. Un'escalation che mette in allarme ovviamente il Viminale. "Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web", assicura la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, che esprime "la più ferma condanna per gli attacchi mossi con toni inaccettabili sulla rete contro esponenti di governo, politici, medici e giornalisti in relazione al green pass e alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19". Episodi che, ricorda, "sono oggetto di indagini da parte della polizia giudiziaria". Lanciando un messaggio chiaro a chi vorrebbe bloccare i treni: "Non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie".

Il piano per fronteggiare questa nuova ondata di proteste è pronto: in diverse città sono state, infatti, predisposte misure di sicurezza nelle principali stazioni. A Roma controlli rafforzati negli scali principali e secondari, a Milano osservata speciale la stazione di Porta Garibaldi. A Genova saranno un centinaio circa gli uomini delle forze dell'ordine schierati. Anche in Puglia è stato attivato il presidio negli scali principali: la stazione di Bari centrale, poi Barletta, Molfetta e Foggia. Ma in tutta Italia l'allerta è alta.

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