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La lunga convalescenza di Silvio Berlusconi. Ombre sul sogno del Cav: il Quirinale

Carlantonio Solimene
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Un altro ricovero - il terzo - dovuto ai postumi del Covid contratto ben un anno fa. Tornano a impensierire le condizioni fisiche di Silvio Berlusconi, ricoverato ieri mattina al San Raffaele di Milano e subito dimesso, nel pomeriggio, dopo essere stato sottoposto a una serie di accertamenti. Il leader di Forza Italia, che compirà 85 anni il prossimo 29 settembre, ha lasciato l’ospedale senza concedere dichiarazioni alla pattuglia di cronisti che si era assiepata all’esterno.

 

Di fatto, l’ennesimo pit stop medico è la conferma di quanto la malattia l’abbia colpito gravemente. Già dopo la guarigione - arrivata dopo due settimane di ricoverno - l’ex premier aveva parlato di «una delle esperienze peggiori della mia vita. Ho capito e condiviso la sofferenza di tanti malati e di tante persone angosciate per la malattia dei propri cari». Poi era arrivato il lungo ricovero dell’aprile 2021, con il leader di Forza Italia in ospedale per quasi un mese. Altri accertamenti erano stati svolti a metà maggio, con diversi giorni di ospedalizzazione.

 

Le immediate dimissioni hanno in parte tranquillizzato l’intero partito ma, al tempo stesso, hanno rinfocolato il dibattito sul destino di una creatura politica che appare indissolubilmente legato a quello del suo leader. Solo nei giorni scorsi, a villa Certosa - storica residenza estiva del Cavaliere in Sardegna - era stato celebrato un nuovo incontro con Matteo Salvini che aveva moltiplicato la ridda di voci sulla possibilità di fusione di Forza Italia con la Lega. Eventualità che l’ex premier aveva prontamente smentito ma che continua a scaldare gli animi tra gli azzurri.

 

Proprio ieri la ministra del Sud Mara Carfagna, una delle storiche oppositrici dell’accordo con i salviniani, è tornata a esprimersi sul punto in un’intervista a Il Giornale. «Silvio Berlusconi - ha detto la Carfagna - con gli ultimi incontri ha fatto chiarezza. Non ci sono strappi alle porte ma un calendario di iniziative comuni per verificare la sintonia e la compatibilità delle proposte. Su temi come il green pass e i vaccini, la grande mergenza del momento, restano distanze che vanno colmate. Forze che si propongono di governare insieme il Paese non possono alimentare incertezze su questo argomento».

Sempre ieri, in merito al futuro di Forza Italia, il quotidiano La Repubblica aveva pubblicato l’indiscrezione su un recente incontro tra Silvio Berlusconi e il presidente del Coni Giovanni Malagò, reduce dai successi olimpici di Tokyo, che avrebbe avuto oggetto l’offerta fatta al manager romano di prendere le redini del partito azzurro. Circostanza, però, categoricamente smentita da Forza Italia: «L’incontro ha avuto come unico argomento lo sport: il presidente Berlusconi si è complimentato con il presidente del Coni per l’ottimo lavoro, testimoniato tra l’altro dai risultati sportivi dell’Italia di questa estate».

 

Resta sullo sfondo il problema della reale agibilità politica del Cavaliere, la cui ultima uscita pubblica risale alle consultazioni con il premier - allora solo incaricato - Mario Draghi. Un’occasione che rinfrancò Berlusconi anche per la folla di cronisti e supporter accorsi a salutarlo. Da allora, però, l’ex premier non si è più fatto vedere a Roma facendosi vivo con rari interventi telefonici e mostrandosi più che altro attivissimo nei confronti privati. Nelle ultime settimane in rapida successione gli alleati Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono stati ricevuti in Sardegna. Nella foto diffusa al termine del vertice col leader leghista Berlusconi appariva in ottime condizioni fisiche.

Per il resto, il compito di rappresentare Forza Italia è stato affidato al vicepresidente Antonio Tajani. Resta da dire che le precarie condizioni fisiche rappresentano un macigno anche su quello che Berlusconi ha da sempre indicato come il suo ultimo grande obiettivo politico: la presidenza della Repubblica. Di fatto, più una chimera che una reale aspirazione.
 

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