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La bufala di Giorgia Meloni no vax. E Matteo Salvini deve cercare di non rompere con Draghi

Dario Martini
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Giorgia Meloni cresce stabilmente nei sondaggi. Essere alla guida dell’unica forza politica all’opposizione ha i suoi vantaggi. Ma anche i suoi lati negativi. Come quello di essere fatta passare per ciò che non è. Ovvero, per una «negazionista». L’ultima cosa che la sinistra al governo non può accettare è che qualcuno osi criticare il green pass obbligatorio. Così, la leader di Fratelli d’Italia diventa l’avversario da delegittimare. Il suo punto debole? Non essersi ancora vaccinata. A nulla vale l’assicurazione che presto lo farà. È il pretesto perfetto per accusarla di volersi mettere a capo del popolo no-vax.
Lei, però, non ci sta. E affida a Facebook un lungo sfogo con cui, per prima cosa, ricorda da che pulpito stiano arrivando le critiche sul suo conto: «Quelli di "abbraccia un cinese, l’unico virus è il razzismo", degli aperitivi contro la fobia contagio, de "il Covid non viaggia sui mezzi pubblici", de "il Covid non arriva coi barconi degli immigrati"; quelli che hanno trasformato il Covid in una mangiatoia per il solito circuito degli amichetti della sinistra con mascherine farlocche e strapagate, consulenze milionarie, appalti a società fantasma; quelli dei banchi a rotelle, quelli che un anno fa pubblicavano libri su come avevano sconfitto il Covid; quelli che in un anno e mezzo non hanno fatto nulla per potenziare la sanità pubblica e le cure domiciliari». Ecco, «questi, proprio questi, con la faccia di bronzo di chi non si vergogna di nulla, con tutta la gran cassa dei media di regime, dicono che noi di Fratelli d’Italia siamo "negazionisti"». Per la leader di Fdi, lo stanno facendo «solo perché siamo gli unici che hanno il coraggio e la libertà per porre delle domande e pretendere delle risposte chiare dal "governo dei migliori". Stanno provando a tapparci la bocca in ogni modo, anche calpestando i diritti dell’opposizione, anche diffondendo fake news sul nostro conto».

 

 

Anche pochi giorni fa, da più parti è stato contestato alla Meloni di aver cambiato parere sul green pass in poco tempo. Quando la Commissione Ue introdusse il certificato verde, infatti, la leader di FdI accolse con favore questa novità. La sua battaglia contro il green pass di Draghi - sostengono i suoi detrattori - sarebbe solo una strumentalizzazione politica. È stata lei stessa a far notare che il lasciapassare europeo serviva solo per viaggiare, non per andare mangiare una pizza con gli amici o per allenarsi in palestra.

 

 

La battaglia anti-green pass della Meloni sta creando anche qualche malumore nella Lega, che teme di vedersi sottrarre una cospicua fetta elettorale. Salvini non ha esitato ad evidenziare la sua contrarietà al certificato verde, ma è costretto anche a non rompere con Draghi. L’affondo del premier nella conferenza stampa dell’altro giorno («l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire») è stato incassato con molta irritazione nel Carroccio. Lo stesso Salvini ha manifestato profonda «delusione». La linea, però, è di proseguire su questa strada. Per questo mercoledì alla fiaccolata in piazza del Popolo parteciperanno anche diversi esponenti della Lega.

 

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