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Una rivoluzione ai Servizi, ora li comanda una donna

Francesco Storace
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Gli orfani di Giuseppe Conte ululano negli scantinati di Palazzo, la mannaia di Mario Draghi li ha colpiti nel profondo. Al vertice dei servizi, alla guida del dipartimento delle informazioni per la sicurezza, da ieri non c’è più il generale Gennaro Vecchione, fedelissimo dell’ex premier. Un segnale fortissimo, che coincide con la recente nomina del prefetto Gabrielli come sottosegretario delegato proprio ai servizi: al posto di Vecchione arriva dalla Farnesina Elisabetta Belloni, segretario generale, 62 anni, che riscuote generale apprezzamento per le sue competenze. All’Aisi è invece confermato per un altro anno il generale Mario Parente, una nomina particolarmente apprezzata da Matteo Salvini, che non ha mancato di farlo notare con un suo tweet.

Ovviamente, c’è il non detto che campeggia nei retroscena legati alle nomine in un versante tanto delicato. Se Draghi ha deciso di agire ora è perché – dicono più fonti – la misura è colma. Carenza di strategia sul fronte dell’immigrazione, su cui l’intelligence deve essere pronta con le sue conoscenze a capire che cosa bolle nel cuore dell’Africa da cui arrivano a Lampedusa migliaia di clandestini in una domenica. E poi anche le polemiche legate all’incontro di Matteo Renzi con un pezzo forte dei servizi come Marco Mancini.

Ma a Vecchione viene imputato soprattutto qualche guaio combinato con l’amministrazione americana al tempo di Donald Trump. I soliti bene informati sostengono che l’ormai ex capo del Dis fosse inviso agli uomini che fanno capo al neopresidente Biden. I detrattori di Vecchione lo accusavano di aver facilitato Trump nei suoi contenziosi con Obama e l’allora suo vice Biden. E si imbastiscono anche trame all’epoca del Russiagate: aveva fatto incontrare, al di là dei loro compiti istituzionali, i dirigenti di Aise (sicurezza estera) e Aisi (sicurezza interna) col Ministro della Giustizia statunitense William Barr nel contesto dell’affaire Mifsud-Papadopulos. E quindi si sostiene che la permanenza di Vecchione nel ruolo apicale dei Servizi non avrebbe favorito buoni rapporti tra il governo Draghi e l’Amministrazione Biden. Sia come sia, la realtà è che Draghi non molla sul terreno della discontinuità col suo predecessore. Di più: è già annunciata anche la revoca dall’incarico dell’Anpal di Mimmo Parisi, l’uomo dei Navigator e del reddito di cittadinanza. Un’altra notizia non esattamente gradita all’universo dei Cinque stelle.

Tornando ai servizi, il dossier è stato preparato proprio da Franco Gabrielli, che ha lavorato con cura all’individuazione del profilo adatto a ricoprire un compito così delicato. Tra l’altro, puntando su un figura femminile, il che rappresenta anche una novità rilevantissima al vertice dei servizi di sicurezza del nostro Paese. A pesare sulla scelta – di cui Draghi ha informato il presidente del Copasir, Raffaele Volpi - la grande esperienza della Belloni, che anche i cittadini hanno avuto modo di verificare in prima linea nelle emergenze internazionali. Parliamo di una personalità che per anni è stata a capo dell’unità di crisi della Farnesina, ha gestito i sequestri degli italiani in Iraq lavorando fianco a fianco con gli 007 e diventando punto di raccordo per l’azione del governo per la liberazione degli ostaggi, ma anche riferimento essenziale per le famiglie.
 

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