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Decreto Covid in Cdm. Chiusure, spostamenti e scuole: cosa cambia. E a Pasqua spuntano i mini-pranzi

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Il decimo Consiglio dei ministri del governo di Mario Draghi è stato convocato per oggi, mercoledì 31 marzo, alle ore 17.30 a Palazzo Chigi. Sul tavolo il nuovo decreto Covid che stabilirà le restrizioni contro la pandemia per tutto il mese di aprile. 

 

L'ordine del giorno della riunione di governo riporta infatti l'esame del decreto legge "Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici (presidenza - giustizia - salute - pubblica amministrazione - lavoro". Ma anche le nuove regole sulle crocere e il traffico marittimo con l'esame del decreto legge "disposizioni urgenti in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico nella laguna di Venezia (presidenza - infrastrutture e mobilità sostenibili - cultura), leggi regionali" e le "varie ed eventuali" di prassi.

 

Sulle misure anti-Covid difficile che spuntino novità in controtendenza a quanto trapelato finora. La situazione non permette scatti verso le riaperture, è l'orientamento del governo, che però apre con un meccanismo per allentare le restrizioni se migliorano i dati a metà aprile. In assenza di miglioramenti drastici dei dati bar e ristoranti resteranno chiusi per tutto aprile. Il premier Draghi mantiene la linea rigorista, sottolinea La Stampa, convinto dal numero di morti ancora alto e dalla situazione delle terapie intensive.  

 

"Di fronte a questi numeri inutile illudere gli italiani", sono le parole di Draghi riportate in un retroscena de La Stampa in cui trapela "un segnale al centrodestra" da parte del premier, "un impegno politico a valutare misure meno restrittive a partire da metà mese" per venire incontro alla Lega di Matteo Salvini e ai  governatori che chiedono aperture. È previsto pertanto un meccanismo per allentare le restrizioni se migliorano i dati a metà aprile. 

Si parte dalle scuole. Dal 7 aprile i bambini fino a dieci anni dovrebbero essere tutti a scuola, ma peseranno le decisioni delle singole regioni. Un equilibrio difficile, tanto che Palazzo Chigi starebbe valutando una norma che obbligherebbe i governatori ad attenersi all'indicazione del governo. Diverso il discorso per la riapertura al 50 per cento delle superiori in Regioni "arancioni", dove resta l'autonomia dei presidenti. 

Porta sbarrata agli aperturisti nell maggioranza per quanto riguarda bar, ristoranti, palestre e piscine, dove il ministro Roberto Speranza tiene strenuamente il punto. Eliminata la zona gialla almeno fino a metà aprile, con il nuovo meccanismo che potrebbe far scattare l'area a rischio "mitigato" nelle zone con una situazione migliore in fatto di contagi, resta la possibilità di passare da zona arancione a bianca nel caso in cui si registrassero 50 casi ogni centomila abitanti nell'arco di tre settimane e un indice Rt di contagio a 0,5.

Nella maggioranza la tensione è alta tra rigoristi e aperturisti, mentre sulle altre misure non si dovrebbero registrare ulteriori frizioni. Parliamo dell'obbligo di vaccino al personale medico e lo sblocco dei concorsi pubblici rimasti fermi. 

Nel frattempo da oggi e fino al 2 aprile in tutta Italia sono in vigore le zone rosse e quelle arancioni. Dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa: è consentito andare nelle seconde case e visitare i parenti e gli amici una sola volta al giorno. A partire dal 6 aprile torneranno in vigore le regole della zona rossa e arancione. Fino al 7 aprile gli spostamenti tra Regioni sono consentiti solo per ragioni di lavoro, salute o necessità. Da sabato a lunedì, ovvero per Pasqua e Pasquetta, tutto il paese è in zona rossa ma è consentito visitare i familiari. Qui potrebbe scattare una piccola ma significativa novità. Repubblica scrive di una possibile deroga per consentire "mini-pranzi" di Pasqua in casa: sarà possibile spostarsi dal 3 al 5 aprile  all’interno della regione, in due con i bambini sotto i 14 anni, per andare a trovare amici e parenti, più o meno come a Natale. Vietati scampagnate e picnic. 

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