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Toti ha già voltato le spalle a Draghi. Quei brindisi a cena all'insegna del cambiamento...

Arnaldo Magro
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Avrete certo notato come ultimamente, anche il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, sia poco tenero nei confronti del governo Draghi. Visto il consenso planetario riscosso d'emblée da Super Mario, già di suo, rappresenta una notizia.

 

Sono lontane le frasi mirabolanti e zuccherose: «Con Draghi abbiamo una straordinaria possibilità di fare le riforme che aspettiamo da anni. Partiamo solo dalle cose che servono» (Il rinnovo contrattuale al pubblico impiego con annesso aumento, lo aspettavamo tutti in effetti, tanto quanto le ulteriori dosi di vaccini Pfizer, si può dire). «Draghi è la massima autorevolezza espressa per rilanciare il Paese» diceva a Febbraio. Poi a metà Febbraio le consultazioni, la successiva formazione di governo e per «Cambiamo!» neanche un posticino. Non uno sottosegretariato. Non uno strapuntino. Niente.

 

E dunque quelli di Toti in Parlamento ora, supportano tutte le iniziative di Fdi. Tutte. Toti si dice: «Scontento, non vi è stato alcun cambio di passo rispetto a Conte». Per chiudere tutto tramite dpcm in effetti bastava il precedente inquilino di Chigi, penserà qualcuno. Si può cambiare giudizio in maniera così repentina di domandano alcuni deputati in Parlamento? Ora, per chi ha scelto «Cambiamo!» come nome del proprio movimento, il cambiar opinione probabilmente l'ultimo dei pensieri.

 

A proposito di «Cambiamo!» nella serata di giovedì il nuovo acquisto di casa, era appunto attovagliata con Toti ed il giornalista di sky, Claudio Cali in un noto ristorante romano, molto gradito tra l'altro in passato, al Cavaliere. Dopo la fuga da Forza Italia, per entrambi larghi sorrisi e brindisi, all'insegna... del cambiamento.

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