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Zona rossa, l'Italia chiude per Covid: un lockdown mascherato

Dario Martini
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Draghi si muove nello stesso solco di Conte. E vara un lockdown mascherato. Perché di questo si tratta, con una stretta generalizzata delle restrizioni fino a dopo Pasqua. Il decreto adottato dal Consiglio dei ministri stabilisce nuove regole che saranno in vigore da lunedì 15 marzo fino al 6 di aprile. Tranne la Sardegna, che resta zona bianca, scompaiono le zone gialle che diventano automaticamente arancioni, ma con misure più severe di quelle attuali, come quella sugli spostamenti. Ferma restando la possibilità di muoversi per motivi di necessità, lavoro e salute, si potranno andare a trovare amici o parenti una sola volta al giorno e massimo in due adulti. Insomma, siamo tornati alle regole che gli italiani hanno già sperimentato durante le festività di Natale, autocertificazione compresa.

 

 

Nelle zone rosse, invece, non sarà permesso nemmeno andare a trovare parenti o amici, tranne che nel weekend di Pasqua: il 3,4 e 5 aprile. Durante questi tre giorni, però, tutta Italia sarà zona rossa, a prescindere dai dati epidemiologici più o meno buoni. Quindi, negozi e ristoranti chiusi ovunque. «Il ricordo di quanto accaduto la scorsa primavera è vivo, e faremo di tutto per impedire che possa ripetersi», assicura il premier, Mario Draghi, parlando a Fiumicino dove ha visitato l'hub vaccinale poco dopo la riunione del Cdm che ha varato il nuovo decreto. «Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull'istruzione dei figli, sull'economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti», ha detto il premier che però le ritiene «necessarie» per evitare un peggioramento e provvedimenti più stringenti che a quel punto sarebbero «inevitabili».

 

 

Il decreto introduce anche un'altra novità: l'applicazione automatica delle misure previste per le zone rosse laddove i casi superino i 250 ogni 100mila abitanti. Nel Cdm non tutti i ministri hanno sostenuto la stessa linea. Mara Carfagna, ad esempio, avrebbe chiesto di permettere sempre lo spostamento per visita ai parenti anche in zona rossa, proposta sostenuta anche da Marta Cartabia e Luciana Lamorgese. A prevalere alla fine è stata la posizione più rigorista del ministro della Salute Roberto Speranza. Le proteste arrivano dall'unica forza di opposizione. La leader di FdI, Giorgia Meloni va dritta al punto: «Da Draghi ci saremmo aspettati un deciso cambio di passo rispetto a Conte, ma le nuove misure restrittive sono in perfetta continuità con la strategia fallimentare adottata dall'inizio dell'emergenza Covid. Gli italiani sono esausti di sacrifici che non portano a nulla e non ne possono più di un governo incapace di assumersi le proprie responsabilità».

Il fatto che sia molto più facile finire in zona rossa ha delle conseguenze soprattutto sul mondo della scuola, con la chiusura degli istituti di qualsiasi ordine e grado. La didattica, infatti, si svolge solo in modalità a distanza. Anche i musei saranno chiusi, così come le palestre, le piscine, i parrucchieri e gli estetisti. Le ministre della Famiglia, Elena Bonetti, e degli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini, hanno chiesto - così come caldeggiato dagli enti territoriali - e ottenuto l'anticipo del «pacchetto famiglia» che doveva essere inserito nel decreto Sostegno. Il nuovo decreto legge, quindi, prevede lo stanziamento di 290 milioni per i congedi parentali che saranno retroattivi - dal 1 gennaio 2021 e retribuiti al 50% chi ha figli sotto i 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni saranno fruibili senza retribuzione. In alternativa si prevede, per chi ha figli under 16, il diritto allo smart working. Per i lavoratori autonomi, gli operatori sanitari e le forze dell'ordine è invece previsto un bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana.

 

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