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Astrazeneca, il direttore dell'Aifa Nicola Magrini sul vaccino: "Mai vista una situazione così"

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Il vaccino Astrazeneca continuerà ad essere somministrato. Nicola Magrini, direttore di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, interviene sul caso Astrazeneca e tuona in una intervista al Corriere della Sera dopo la bufera sul vaccino e la decisione di migliaia di italiani di disdire le vaccinazioni anti-Covid già programmate.

Sulla questione era già intervenuto ieri il premier Mario Draghi tranquillizzando gli italiani: "Nonostante il ritiro precauzionale di un lotto deciso dall'Aifa". Si tratta, aveva spiegato, di "una decisione precauzionale che dimostra l'efficacia dei sistemi di farmacosorveglianza. L'Agenzia europea per i medicinali sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire con il suo utilizzo". Un incidente di percorso, insomma, che qualunque sia la decisione finale dell'Ema, non fermerà la campagna vaccinale, anche perché "solo con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare" aveva spiegato Draghi

"Il vaccino di AstraZeneca è sicuro. Il rapporto tra benefici e rischi è estremamente favorevole. Non bisogna averne paura al momento e occorre continuare a recarsi ai centri vaccinali con grande tranquillità" spiega oggi sul Corsera Nicola Magrini, direttore di Aifa. 

"Le evidenze scientifiche parlano. Milioni di persone sono state trattate in tutto il mondo, oltre 10 milioni solo nel Regno Unito, e non hanno avuto che effetti indesiderati lievi, di breve durata, non pericolosi e ben noti: febbre, emicrania, dolori muscolari - afferma -. Per quanto riguarda alcune segnalazioni più gravi, incluse alcune morti improvvise o infarti, il nesso di causalità col vaccino non è stato stabilito e sono pertanto da considerare episodi dovuti ad altro".

"Sarà importante leggere l'esito delle autopsie nel dettaglio. Per almeno un caso è già stata esclusa la relazione diretta col preparato di AstraZeneca. Oggi sarà effettuata l'autopsia sul militare di Augusta. È di primario interesse perché è il caso più ravvicinato alla somministrazione della dose - sottolinea -. Sono stati coinvolti per questo esame, anche esperti di coagulazione. Solo dopo gli approfondimenti sarà possibile escludere del tutto un rapporto tra il decesso e il vaccino. Siamo relativamente fiduciosi tanto che l'Italia ha deciso di limitarsi al sequestro del lotto cui appartengono le dosi 'incriminate' e non disporre l'arresto della campagna che sta andando avanti".

Gli episodi di trombosi verificatisi in Austria "riguardano un lotto diverso e gli eventi riferiti sembrano diversi". "L'Organizzazione mondiale della sanità ha oltretutto negato l'esistenza di correlazione tra formazione di coaguli e il trattamento con AstraZeneca. È un altro elemento importante, che rassicura. Non si è mai visto un allarme diventato cosi ampio sulla base di cosi pochi dati - evidenzia -. Non si deve rischiare di compromettere il buon esito della campagna di vaccinazione che sarà in grado di spegnere in pochi mesi la pandemia".

La stessa casa famaceutica anglo-svedese, dopo che alcuni Paesi hanno sospeso la somministrazione del siero, ha precisato: "Da un'analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi Paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro Covid-19. Il numero di questi eventi osservati è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale". Intanto l'Istituto superiore di sanità non resta con le mani in mano: "È giusto bloccare il lotto AstraZeneca, manderemo gli ispettori nei prossimi giorni, forse anche domani, per verificare che le procedure siano state aderenti ai protocolli. L'Iss farà le sue verifiche, le analisi prenderanno qualche giorno, sulla qualità delle fiale appartenenti a quel lotto", ha annunciato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. E per valutare le fiale del lotto di Astrazeneca sequestrato, ha tranquillizzato il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro "useremo tutto il tempo necessario per garantire la massima sicurezza della campagna vaccinale. Valuteremo presto e bene, dove il presto non deve andare a discapito del bene".

 

 

 

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