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Il Pd dopo Zingaretti: le Sardine al Nazareno e Grillo si propone come segretario

Pietro De Leo
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Ricordate il Pd a vocazione maggioritaria, pilastro del riformismo eccetera eccetera? Bene, dimenticatevelo. Oggi si è aperto il suq ideologico, dove ognuno cerca di pigliare il brandello pro domo propria, dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario. Ecco allora che Beppe Grillo si “candida” virtualmente a leader. “Io mi propongo per fare il vostro segretario elevato del Partito Democratico – annuncia in un video il fondatore del Movimento 5 Stelle - mettete 2050 nel vostro simbolo, come sarà nel nostro prossimo con Conte”. E aggiunge: “Io ci sto un anno, un annetto, Conte sta di là un annetto, parliamo con tutti e facciamo dei progetti comuni”. Siccome questa del Pd non è per Grillo una suggestione di oggi, è lui stesso a ricordare polemiche passate. “Mi ero iscritto al pd qualche anno fa - ricorda - vi ricordate alla sezione di Arzachena, poi mi dettero indietro i soldi e la tessera, e Fassino fece la sua premonizione dicendo: si prenda, si faccia un partito”.

 

 

Vecchie ruggini, Tanto meglio, oggi, boutadeggiare ma manco tanto, ventilando un’opa su quel che resta del Pd. Sulle cui fibrillazioni si sono gettate anche le Sardine, nel loro non ancora concluso incontro di boxe con l’oblio mediatico. Mattia Santori, ossia il leader, ed una delegazione sono arrivati a Largo del Nazareno per chiedere una fase costituente del partito: “"Ci siamo stancati- ha detto Santoro- di una politica fatta sugli schermi e con decine di comunicati. Noi ci mettiamo il corpo e la faccia. Noi facciamo parte di un campo progressista e chiediamo che si apra una fase costituente, non per il Pd o per le Sardine, ma per migliaia di persone che da anni aspettano”, ha detto Santori. E la presidente del Valentina Cuppi ha ricevuto la delegazione.

 

Insomma, ognuno vuol lanciare un’opa sul Pd che verrà. Giustizialista-ambientalista oppure generazionale-piazzaiolo? Sul Pd pare innescarsi un tiro alla fune. Diversamente non può andare, quando l’identità non è ben definita e i progetti politici non hanno sembianze. 

 

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