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Rousseau ai parlamentari grillini: “Ora cacciate i soldi che ci dovete”

Giorgia Peretti
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Il movimento cinque stelle non naviga in buone acque, dopo la spaccatura del governo Conte continua a perdere pezzi. Questa volta a rompersi sono i legami interni al collettivo politico. Un nuovo movimento sta prendendo forma con il progetto di rinnovamento già affidato all’ex premier Giuseppe Conte.

Aria di novità per i grillini che vogliono dare vita ad un movimento 2050 sotto la guida di Conte senza ascoltare le voci dissonanti di Casaleggio, co-fondatore del partito nonché presidente dell’associazione Rousseau.  "Noi lavoriamo per promuovere il valore di un'organizzazione politica, non per essere un'organizzazione politica. Questo è il nostro compito, il resto sono suggestioni". Lo afferma Enrica Sabatini in un'intervista al Corriere della Sera, uno dei soci di Rousseau. Si riferiva al manifesto Controvento, un documento che sarà presentato il 10 marzo sulla piattaforma e che "nasce affinché non sorgano più in futuro contestazioni sul metodo e ci si possa focalizzare sul merito delle scelte". S

abatini continua "Non è una mossa politica, ma un'azione per volare alto e costruire un serio spazio di sintesi democratica. Rousseau ha anticipato i costi di servizi erogati al Movimento e quindi, ovviamente, devono essere corrisposti da quest'ultimo. Sono sicura che il Movimento salderà i debiti sollecitando tutti gli eletti morosi a onorare gli impegni presi all'atto della candidatura di fronte a iscritti e cittadini". Sul tavolo delle discordie tra il movimento e associazione Rousseau, infatti non c’è solo decisione di Conte come leader ma anche la partita relativa agli arretrati che ammonterebbero secondo il Corriere della Sera a 500 mila euro non corrisposti all’associazione che gestisce la piattaforma. Si profila anche uno scontro legale tra le due parti che secondo quanto scritto dal giornale sopracitato c’è chi sostiene che i 300 euro mensili che i pentastellati versano a Rousseau siano «erogazioni liberali» e quindi che deputati e senatori rischino soltanto delle sanzioni interne. 

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