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Orban divorzia dal Ppe e mette a nudo il flop di Ursula sui vaccini. Accordo con Meloni?

Fidesz esce dal gruppo dei Popolari europei e la commissione Ue rischia di finire in minoranza. Possibile approdo nei Conservatori

Tommaso Carta
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I dodici europarlamentari di Orban lasciano il Partito popolare europeo. Il divorzio si è consumato questa mattina, dopo che il gruppo ha modificato le regole interne, che consentono ora di escludere membri del gruppo con maggiore facilità (occorre una maggioranza dei due terzi, ma non vengono conteggiate le astensioni, e si possono espellere interi gruppi «membri», mentre prima occorreva procedere eurodeputato per eurodeputato) e introduce la possibilità della sospensione, che prima non era prevista.

La reazione degli ungheresi, ad una mossa che evidentemente non è arrivata inattesa, è stata fulminea: il primo ministro magiaro ha scritto al presidente del gruppo dei Popolari, il bavarese Manfred Weber, annunciando che gli eurodeputati lasceranno il gruppo Ppe «immediatamente», dato che le nuove regole sono «chiaramente una mossa ostile a Fidesz e ai suoi elettori». Fides resta sospeso dal partito Ppe, ma era fino a oggi membro a tutti gli effetti del gruppo parlamentare.

La fuoriuscita dei dodici fedelissimi di Orban apre scenari complicati per la stessa maggioranza "Ursula" che ha votato la fiducia alla commissione europea. All'epoca, l'organismo guidato dalla von der Leyen fu varato da una maggioranza risicata, di soli nove voti, al punto che si rivelò determinante il "sì" pronunciato dai 14 grillini eletti a Strasburgo. Con l'addio di Fidesz, tutto diventerà più difficile. Se infatti i dodici europarlamentari ungheresi che fanno riferimento a Orban dovessero decidere di schierarsi all'opposizione, la commissione finirebbe in minoranza. Far passare ogni atto nella plenaria diventerebbe complicato.

In realtà, Fidesz non ha ancora chiarito a quale gruppo si affilierà. Al momento i suoi dodici esponenti dovrebbero finire tra i non iscritti. Ma l'ipotesi più accreditata in queste ore è che alla fine la destinazione finale di Orban & soci sia il gruppo dei Conservatori. Quello che fa riferimento al partito guidato a livello mondiale da Giorgia Meloni. Non a caso con la leader di Fratelli d'Italia c'è stato anche uno scambio di lettere nell'ultima settimana in cui si è ribadito come le due forze politiche condividano le stesse battaglie.

Il compattarsi dei sovranisti - ad Orban è arrivato anche un "messaggio di amicizia" da parte del leader della Lega Matteo Salvini - interrompe la narrazione sull'avanzata dell'europeismo nei mesi della pandemia. A invertire il trend soprattutto le difficoltà riscontrate dall'Unione europea nel reperimento dei vaccini per implementare la campagna di immunizzazione. Proprio l'Ungheria, peraltro, era stato uno dei due Paesi membri (l'altro è la Repubblica Ceca) ad autorizzare l'utilizzo del vaccino russo Sputnik sul proprio territorio senza aspettare l'ok dell'Ema.

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