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I vaccini del commissario Arcuri e quelle dosi dalla Russia

Arnaldo Magro
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La sera il commissario Arcuri va da Del Debbio e già di suo, rappresenta una notizia. Dopo l’annuncio in conferenza stampa, di possibili querele a danno dei giornalisti. (Il giornalista in questione era di Del Debbio). Dice che le siringhe ci sono e che basta fare un po’ più di fatica. Che i medici stanno esagerando con queste dichiarazioni e che dovranno semplicemente adeguarsi al materiale arrivato. Poco importa che stia parlando di un vaccino mai utilizzato e che tutti i medici suggeriscono di somministrarlo con la massima precisione. La notizia poi, è quella che gli tira fuori Del Debbio. La Merkel promotrice di una Europa buona e cara si è già adoperata nel reperire le dosi di vaccino necessarie in Russia. Da Putin. Del Debbio pone giustamente sul tavolo la questione: «Se non abbiamo vaccini a sufficienza li compriamo anche noi dalla Russia?». Arcuri incalzato sembra titubare. Ma risponde sibillino: «La salute degli italiani viene dapprima, non è sbagliato comprarli dalla Russia».
 

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