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Gregoretti, l'amnesia dell'ex ministro Toninelli nell'aula bunker: non ricorda di aver firmato il divieto di ingresso

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"Ricorda di avere firmato questo divieto di ingresso, di transito e di sosta che poi viene annullato dal Tar, ricorda? C'è anche la sua firma su questo episodio, la può riconoscere la sua firma?". E' una delle domande che l'avvocato Giulia a Bongiorno pone all’ex ministro Danilo Toninelli in aula all'udienza preliminare di Catania sul caso Gregoretti. Alla domanda del legale di Matteo Salvini, Toninelli risponde: "Non ricordo, è passato tanto tempo". E l'avvocato Bongiorno ribatte ricordando all'ex ministro un suo post pubblicato su Facebook. Ma anche stavolta la risposta è la stessa: "Non ricordo".

Nell'aula bunker di Catania è il giorno dell'udienza preliminare sul caso Gregoretti, la ong con 131 immigrati ai quali venne bloccato lo sbarco nel 2019. Il leader della Lega e allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini è indagato per "sequestro di persona". Chiamati a deporre anche altri ex ministri del governo gialloverde: in tribunale quindi Danilo Toninelli (all'epoca ministro dei Trasporti) ed Elisabetta Trenta (Difesa). E proprio Toninelli non risponde alla domanda della Bongiorno, legale di Salvini: "Non ricordo" dice ma sui documenti c'è proprio la firma dell'ex ministro M5s

"La linea del governo era quella di fare interessare gli altri Stati europei al collocamento dei migranti. Ma ogni sbarco era un caso a parte", ha poi aggiunto Toninelli. E l'avvocato Bongiorno, riferendosi ancora ai 'non ricordo' di Toninelli sul caso Open Arms, ha ricordato ancora un post pubblicato da Toninelli sulla nave spagnola. Secondo la difesa è la conferma delle scelte condivise del governo.

"Io ho risposto a tutte le domande che mi sono state fatte in trasparenza e verità", ha poi detto l'ex ministro uscendo dal bunker. "Abbiamo risposto a tutte le domande su cui non possiamo entrare per il rispetto del procedimento in corso", ha aggiunto. "Se leggete la memoria depositata dalla difesa di Salvini, a pagina 37 c'è scritto chi è Salvini, che a parole dice 'sono forte e difendo i confini italiani e non ho paura di niente' mentre nella memoria indica la 'mancanza dell'obbligo indicazione del pos in capo al ministero dell'Interno', spiega ancora Toninelli.

"Per l'assegnazione del porto sicuro a terra c'è un mandato unico al ministro dell'Interno che è il responsabile. Stiamo assistendo invece al tentativo di scaricare sul ministero dei Trasporti responsabilità sue", dice l'ex ministro. "Un tentativo realizzato dall'uomo che diceva di difendere i confini italiani, che era l'uomo forte al Governo - ha aggiunto -. Sono le leggi nazionali e internazionali che spiegano che l'assistenza in mare spetta al ministero dei trasporti, ma l'assegnazione del porto per lo sbarco è responsabilità unica de ministro dell'Interno". Per Toninelli, "Salvini a parole faceva il duro e poi scaricava su altri le responsabilità". Questo l'atto di accusa dell'ex ministro, che ha aggiunto: "Nonostante la legge dica che la responsabilità era sua". E ancora: "In quell'aula sta avvenendo il tentativo di una persona che nei fatti dice di essere uomo che difendeva i confini italiani e la legge diceva che era lui il responsabile degli sbarchi a terra, e negli atti giudiziari scarica le responsabilità su altri. Avete capito il soggetto?".

 

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