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Renzi disperato: ora fa la corte sfacciata a Zingaretti. Vuole rientrare nel Pd?

Dopo il flop di Italia viva il rottamatore a caccia di un futuro politico. Aria di riavvicinamento ai Dem

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E' uno dei sicuri sconfitti dell'ultima tornata elettorale. Matteo Renzi e la sua Italia viva non hanno sfondato neanche nell'amata Toscana. E così da lunedì sera il rottamatore si interroga sul proprio futuro politico. L'esperimento centrista sembra non aver dato gli esisti sperati. Né il partito dell'ex premier, né Azione di Carlo Calenda e tantomeno Più Europa di Emma Bonino hanno sfondato. Alla luce di questi risultati, è difficile che l'avventura in solitaria possa avere fiato lungo, anche perché c'è da scrivere una legge elettorale il cui sbarramento, se anche fosse al 3%, rischierebbe seriamente di tenere il rottamatore fuori dal Parlamento.

Già prima delle Regionali questi ragionamenti erano all'ordine del giorno. E se dice che Renzi avesse già pianificato la strada che eventualmente l'avrebbe riportato nel Pd. Una sconfitta alle elezioni dei Democratici - nei giorni immediatamente precedenti il voto i sondaggi accreditavano lo scenario del 5-1 a favore del centrodestra - avrebbe con ogni probabilità significato la fine della segreteria di Nicola Zingaretti con il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini già pronto a prendere il suo posto. Ebbene, con Bonaccini alla guida Renzi avrebbe potuto parlare di svolta, di partito più inclusivo e giustificare il ritorno alla base. Non è un caso che proprio Bonaccini si era fatto vedere ad alcuni eventi promossi da Renzi e, in un'intervista, aveva detto di sognare un Pd "con Renzi e Bersani".

Poi, però, le cose sono andate diversamente. Zingaretti ha vinto le elezioni e non è mai stato così saldo alla guida del partito. E' da quel momento in poi che nella comunicazione del rottamatore qualcosa è cambiato. Innanzitutto ha riconosciuto i meriti quasi esclusivi del segretario del Pd nella vittoria alle Regionali. In seconda battuta, ha incominciato a caldeggiarne l'ingresso al governo. "Zingaretti vicepremier? Ha fatto bene sia come presidente di provincia che come presidente di Regione, se vorrà sarà un ottimo vice premier. Se no, lo rispetteremo".

La speranza che Zingaretti lasci la segreteria del Pd se dovesse entrare al governo è labile. Semmai, lascerà la presidenza del Lazio, essendo i due ruoli incompatibili per legge. Ma intanto Renzi prova a creare un ponte con il mondo con il quale aveva rotto. In fondo, si tratta di piccoli segnali che hanno tutto il tempo per tramutarsi in qualcosa di più serio. Con le elezioni politiche destinate a non tenersi prima del 2023, la marcia di riavvicinamento può procedere con calma.

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