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Caos centrodestra, contatti tra Forza Italia e Calenda. "Mezza" smentita dei berlusconiani

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Matteo Salvini che vuole tenersi la leadership del centrodestra insidiata da Giorgia Meloni. E Forza Italia che fa registrare degli avvicinamenti ad Azione di Carlo Calenda che fanno insospettire gli alleati.

Nel centrodestra si scaldano i motori in vista delle Regionali. Scottato dai sondaggi che lo danno in calo rispetto a Giorgia Meloni, Matteo Salvini è consapevole di giocarsi il tutto per tutto alle elezioni di settembre e alle amministrative della primavera. Salvini sa che il merito della vittoria quasi scontata in Veneto andrà tutto a Luca Zaia, concorrente nella leadership di partito (benché il diretto interessato neghi). Stesso discorso per la Liguria di Giovanni Toti. Non gli resta quindi che attaccare il Governo e spendersi perché la candidata toscana Susanna Ceccardi arrivi a un buon risultato nel match del 20-21 settembre con l’uomo del centrosinistra Eugenio Giani. Da qui la valanga di appuntamenti nella Regione guidata da Enrico Rossi.

Il leader della Lega è altrettanto consapevole che per rimontare deve puntare sui suoi cavalli di battaglia, che in questo momento sono Covid e migranti, trasformando così - almeno nel linguaggio - la campagna elettorale regionale in battaglia per le politiche, su un doppio fronte: esterno, contro gli avversari al governo, e interno per la leadership della coalizione e, in prospettiva, del partito. Nella complessa scacchiera dei rapporti dentro la coalizione, intanto, Forza Italia smentisce in una nota ufficiale la vicinanza ad Azione di Carlo Calenda. Precisazione resa necessaria dopo le voci trapelate dall’animata riunione di giovedì scorso fra i vertici del movimento e Silvio Berlusconi. «Nessuno, né fra i partecipanti alla riunione di giovedì né fra gli altri dirigenti e parlamentari azzurri, guarda a forze politiche minori - mettono nero su bianco -. Siamo parte integrante del centrodestra». Salvo ammettere, però, «fra le persone che collaborano con il Presidente Berlusconi», sensibilità e opinioni differenti. Non solo. Forza Italia rivendica poi «un ruolo profondamente diverso, per linguaggio, per cultura, per contenuti da quello dei nostri alleati». I forzisti si definiscono «liberali, cristiani, europeisti, garantisti».

Un distinguo non da poco in un periodo di maggioranze variabili e riposizionamenti. Rumors di palazzo tuttavia insistono su contatti tra la frangia più moderata di Fi ed emissari vicini a Calenda.

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