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La crescita della Meloni innervosisce la Lega. Fontana: serve un chiarimento

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C'è anche l'ex ministro della Famiglia Lorenzo Fontana al Papeete di Milano Marittima con Matteo Salvini. E da lì manda un messaggio a Fratelli d'Italia. Perché la crescita del partito di Giorgia Meloni crea qualche nervosismo nel Carroccio. "Il difetto di Matteo è che talvolta è troppo buono", dice il leghista in un'intervista a La Stampa. Il campo è quello della coalizione di centrodestra. "Troppi distinguo, sottolineature, prese di posizione capziose. Quando Berlusconi era il leader dell'alleanza non succedeva così", dice Fontana che scopre le carte: il partito di Giorgia Meloni "spesso ha posizioni ostili alla Lega anche sui territori. E questo non va bene perché se, come spero, andremo a governare insieme bisogna che il progetto sia chiaro e condiviso, in Italia e in Europa".

 

Il caso più eclatante è quello del Veneto. Con gli alleati serve un chiarimento. "È indispensabile, sì. Quando finalmente si andrà a votare e vinceremo le elezioni, bisogna che sia ben chiaro quale politica si vuole attuare. Mi è già capitato di stare in maggioranza con degli alleati con cui c'erano divergenze quotidiane. In questo caso governare diventa peggio che difficile: inutile", dice Fontana. 

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